Mobilità dolce con più piste ciclabili

Sabato 20 Settembre 2014
PORDENONE - Anche ieri, nella seconda giornata del seminario sulla mobilità dolce a Palazzo Badini, la platea era affollata di esperti operatori, tecnici e cittadini. I lavori sono stati introdotti dall'assessore alla mobilità e sicurezza Bruno Zille: «L'Amministrazione - ha detto - persegue la riqualificazione urbanistica oltre che con il Piano regolatore generale anche con specifici piani. A fronte dell'84% della mobilità motorizzata in città - ha proseguito - ci sono spazi, strumenti, comportamenti e opportunità per incrementare l'utilizzo della bicicletta creando una rete di piste ciclabili continue, riconoscibili e sicure». È stato il mobility manager del Comune Massimiliano Manchiaro a illustrare alcuni di questi interventi che si possono attuare. La moderazione del traffico si persegue realizzando micro-rotatorie, restringimenti stradali, chicane, isole salva-pedoni, cul de sac, passaggi pedonali rialzati. Questi sono alcuni degli interventi che, per la progettazione, si avvalgono anche della Banca dati Mitris della Regione, che raccoglie i dati sulgli incidenti stradali in regione e nelle singole città. Per esempio a Pordenone dal 1 ottobre 2009 al 31 dicembre 2013 si sono verificati 207 incidenti con motocicli, in 94 sono stati coinvolti i pedoni e 254 casi i ciclisti, ed in particolare negli ultimi tre anni si è riscontrata una diminuzione di incidenti per questi tre segmenti di utenti della strada.
Tito Berti Nulli ha analizzato la classificazione dei punti critici della rete della viabilità cittadina e ha rilevato l'importanza di ampliare le zone 30 Km/h all'area entro il ring e nei quartieri. Sulla scorta di dati e simulazioni ha analizzato la questione legata alla riqualificazione della Riviera del Pordenone che ritiene possa essere presa in considerazione solo dopo l'apertura della bretella sud.

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