Matrimoni gay La maggioranza "si spacca" sul ricorso al Tar

Sabato 1 Novembre 2014
PORDENONE - Sulla vicenda della trascrizione dei matrimoni gay il sindaco Claudio Pedrotti ha fatto una scelta di campo. Già, perchè ha deciso sin dall'inizio di non coinvolgere nè il suo esecutivo, nè la maggioranza, sapendo che all'intero ci sono sensibilità diverse. Il problema, però, potrebbe esplodere tra poco, nel momento in cui si dovrà decidere - se la trascrizione verrà annullata d'imperio dalla Prefettura - se ricorrere o meno al Tar. Una scelta che il sindaco non potrà prendere più da solo perchè nel momento in cui si tratta di impegnare economicamente l'Ente si rende necessaria una delibera di giunta. Non solo. La decisione, avendo una forte connotazione politica, dovrebbe anche passare al vaglio di un dibattito in maggioranza. E qui iniziano i dolori. In casa Pd non tutti sarebbero propensi a far accollare alla collettività la spesa di un eventuale ricorso al Tar. «Non ne abbiamo parlato - spiega un assessore - nè in giunta, nè in maggioranza, anche perchè la situazione ancora non è arrivata a quel punto. Resta il fatto che non tutti potrebbero essere favorevoli a impegnare soldi pubblici per il ricorso». E non solo nel Pd, dove ci sono almeno due posizioni contrarie alla trascrizione, ma anche all'interno dello stesso esecutivo. A questo si aggiungerebbero le spallate dell'opposizione che potrebbero mettere a serio rischio un eventuale voto in consiglio. A ieri, comunque, dalla Prefettura, oltre alla richiesta di cancellare la trascrizione arrivata a inizio settimana, non erano giunte in Comune altre segnalazioni. Cosa però che potrebbe accadere già dalla prossima settimana.
ldf

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