Lega Nord, virata a Destra Ma i padani locali frenano

Martedì 3 Marzo 2015
«So che ci sono mal di pancia anche all'interno della Lega provinciale per questo nel prossimo direttivo che si terrà in settimana ho deciso che affronteremo subito l'argomento. Voglio sentire i militanti e rassicurarli». Stefano Zannier, segretario del Carroccio, intende prendere di petto subito la questione per non lasciare che la polemica interna possa esplodere e farsi più difficile da gestire. La vicenda che sta montando in casa del Carroccio è l'alleanza considerata da diversi militanti "troppo stretta" con CasaPound, movimento di Destra che si ispira ai valori del Fascismo. Insomma, una virata dei padani che non tutti hanno gradito, anche dopo la manifestazione di Roma in cui le bandiere di CasaPound erano fianco a fianco di quelle del Carroccio. Zannier mette subito le carte in tavola. «La Lega non è di Destra, nè di Sinistra. E poi - va avanti - non siamo noi che abbiamo cambiato atteggiamento o programma, quello che diciamo oggi lo abbiamo sempre detto. Casomai è CasaPound che ha virato rotta e ora appoggia il nostro pensiero su diversi temi». Resta il fatto che in provincia di Pordenone e soprattutto in città, anche a fronte della prossima campagna elettorale per le comunali, diversi militanti hanno storto il naso. Insomma, non tutti gradiscono un patto stretto con la Destra. «Non ci sono accordi, così come non ci sono patti - va avanti Zannier - CasaPound è una forza politica che si è avvicinata alla Lega, ma resta una cosa diversa. Posso escludere già ora che nel corso delle prossime elezioni comunali a Pordenone esponenti di CasaPound possano entrare nelle nostre liste. Non abbiamo concesso a nessun altro movimento in passato una cosa del genere, non si capisce certo perchè dovremo farlo ora. Le liste della Lega sono per i leghisti». Ma il segretario provinciale elettoralmente non taglia tutti i ponti. «Discorso diverso - spiega Zannier - la geografia delle alleanze. Se a livello nazionale è vero che il "centro" che fa riferimento a centrodestra non trova leader con i quali dialogare, è altrettanto vero che a livello locale questi passaggi sono meno complicati e la questione è diversa e più semplice. Qui ci sono interlocutori con i quali parlare e discutere per ricompattare il fronte del centrodestra. In quest'ottica se CasaPound facesse una lista propria non avremmo difficoltà a riconoscerla come alleata. Ognuno secondo la propria storia e la propria identità da salvaguardare. Quello che però conta è trovare l'intesa su un programma condiviso. Poi individuare il nome sarà più facile per tutti». Resta il fatto che il segretario, sollecitato da più fronti, non ha alcuna intenzione di sottrarsi al dibattito interno al movimento. Ci sono, questo è sicuro, iscritti e simpatizzanti della Lega che non hanno fatto un piega all'unione con CasaPound, ma ce ne sono altri invece preoccupati per una sorta di deriva padana verso Destra e per la vicinanza con quello che considerano un alleato scomodo.
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