La truffa dell'iPhone che non lascia telefonare

Giovedì 29 Gennaio 2015
PORDENONE - (c.a.) Un'iPhone 4S 16GB per 350 euro? Nel giugno del 2012 era sicuramente un affare. Cristian Magri, 37 anni, residente a Casarsa della Delizia, lo aveva messo in vendita su Internet e aveva subito trovato un acquirente. La consegna era andata a buon fine, ma c'erano dei problemi. Il telefonino funzionava soltanto parzialmente: non si poteva telefonare, non si poteva ricevere chiamate e non si poteva inviare messaggini. Funzionavano soltanto le applicazioni scaricate da Internet. Null'altro. L'acquirente si era nuovamente messo in contatto con Magri manifestando il problema e chiedendo la sostituzione dell'apparecchio. Magri aveva dato la sua disponibilità, l'iPhone è stato riconsegnato, ma non sostituito. Il cliente non è più riuscito a contattarlo. Magri si è reso irreperibile e la vittima a quel punto lo ha denunciato per truffa. Ieri il trentasettenne di Casarsa è stato condannato dal giudice Eugenio Pergola (vpo Carlo Anzil) a otto mesi di reclusione e a 400 euro di multa. La vicenda non è finita. Ci saranno ulteriori strascichi penali. Marchi, infatti, utilizzando il nome di un finto avvocato, aveva inviato una mail alla vittima per indurla a non sporgere denuncia. Il giudice per questo episodio ha trasmesso gli atti alla Procura affinchè valuti una nuova imputazione per violenza privata.
Il trentasettenne di Casarsa non era presente al processo. Durante le indagini era stato sentito dalla polizia giudiziaria e aveva spiegato di aver consegnato il telefonino integro, ancora nella sua confezione originale. L'avrebbe venduto per conto di un commerciante di telefonia che avrebbe la sua attività a Conegliano.
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