La Regione punta sulla neve

Venerdì 9 Ottobre 2015
Le priorità sono «la messa in sicurezza e l'adeguamento dei 5 poli secondo scelte oculate», con l'obiettivo di arrivare «per lo meno al raddoppio» degli sciatori che in Friuli Venezia Giulia arrivano da turisti e dunque si fermano a pernottare e che oggi rappresentano «solo» il 15% di quanti frequentano le piste. Il resto è dato da pendolari.
È il messaggio centrale che il vice presidente della Regione e assessore al Turismo, Sergio Bolzonello, ha lanciato ieri intervenendo in 2. Commissione consiliare, dove il tema all'ordine del giorno era il futuro dei poli sciistici e gli interventi strategici per le stagioni invernali, con l'audizione del direttore generale di Promotur, Marco Tullio Petrangelo, il quale ha assicurato che lo skipass non aumenterà.
Un obiettivo per il quale risulterà fondamentale la nuova realtà che nascerà ad inizio anno dalla fusione di Promotur e Turismo Fvg, nella quale il capitale infrastrutturale dei poli sciistici (piste e impianti) si integrerà con le politiche commerciali volte ad attrarre sempre più gente tra le cime friulane. Dove la Regione, è emerso attraverso l'illustrazione di Petrangelo, ha intenzione di continuare a investire, perché servono le manutenzioni straordinarie previste dalla legge, gli investimenti di adeguamento, di mantenimento e quelli di sviluppo. Sono necessari circa 18,5 milioni da qui al 2020 per la manutenzione straordinaria; per interventi di ristrutturazione il Lussari chiede 8 milioni circa, lo Zoncolan altri 10 milioni. Per tutti gli interventi programmati servirebbe una cinquantina di milioni, dei quali 7 già nelle disponibilità dell'ente.
Focus particolare su Sella Nevea, poi, dove il rischio valanghe imporrà la dismissione di alcune zone. Da qui al 2018 ciò potrebbe comportare la dismissione della sciovia e la chiusura delle attività a valle, spostando però l'attività verso la ex pista di slalom gigante. Si valuterà, poi, «in prospettiva», se proseguire ulteriormente verso le malghe. Sella Nevea ieri al centro anche per la petizione sottoscritta da 1083 persone che chiede «il rilancio» del Polo e che è stata presentata dal primo firmatario, Andrea Snaidero.
C'è poi il capitolo «il libro dei sogni», come lo ha definito il direttore Pietrangelo, in cui sono scritti progetti che periodicamente ritornano alla ribalta ma per i quali servirebbero centinaia di milioni, attorno ai 260. Dal collegamento tra Veneto e Friuli a Piancavallo allo sviluppo ulteriore dello Zoncolan con Arta e Ovaro, fino a interventi su Malborghetto-Valbruna per il Tarvisiano. Nel quadro di sintesi è entrato anche il progetto di Pramollo, evocato dai consiglieri Ezio Marsilio (Pd), Elena Bianchi (M5S), Elio De Anna (Fi). «Stiamo dando attuazione a scelte e atti fatti in passato», ha affermato in merito il vice presidente Bolzonello, sottolineando che il progetto è strategico «se considerato all'interno di un piano di valorizzazione della valle e dei suoi paesi». Da qui l'importanza della fase in corso di scrittura del bando.
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