La Regione mette a dieta la Carnia

Lunedì 3 Agosto 2015
«Lo vedete quell'uomo lì (Marco Tullio Petrangelo, neo direttore di promoTurismo Fvg, ndr)? Preparatevi a ricevere tanti "No", ha già fatto arrabbiare i vescovi dopo aver bloccato i biglietti gratis per la funivia del Lussari...».
Sergio Bolzonello, vice-presidente della Regione ed assessore alle Attività produttive agita lo spauracchio per tornare a scuotere il sistema turistico della Carnia annunciando un giro di vite su finanziamenti, contributi, progetti e competenze come se si dovesse dare vita a un vero e proprio Piano industriale.
Lo ha fatto nei giorni da Paularo, al termine del confronto #visioncarnia organizzato da Euroleader che ha visto ritrovarsi operatori, amministratori ed esperti di settore, alla presenza dell'europarlamentare De Monte.
Bolzonello - così come fece in occasione degli Stati generali della montagna a fine 2014, e precedentemente in occasione della presentazione del piano regionale del turismo 2014-2018 - non le ha di certo mandate a dire, evocando le ingenti risorse ricevute dal territorio negli ultimi decenni - «superiori a molte zone d'Italia» - e per questo richiamando la responsabilità dei vari politici che si sono succeduti, «troppo impegnati nella ricerca del consenso», ma anche degli operatori che «non hanno saputo fare squadra».
Ecco quindi il segnale che a breve si parte a sfoltire le sovrapposizioni di funzioni (comuni, consorzi, enti vari...) perché «troppa gente fa la stessa cosa», indicando la via di una catena di comando «vera» e di regole del gioco stabilite, «alle quali tutti devono sottostare».
Alle varie questioni aperte (promozione, posizionamento, investimenti), il vice-presidente ha replicato in sintesi: «TurismoFvg sarà il regista vero che andrà a vendere la Carnia; il brand forte per tutto il territorio è quello dello Zoncolan, occorre sfruttarlo al massimo e basta liti tra i sindaci; interventi decisi vanno fatto sulle manutenzioni dei prati e dei boschi, qui vanno spese ingenti risorse, alla stregua degli impianti a fune o degli alberghi, perché la qualità del paesaggio alla vista del turista è fondamentale».
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