La "Buona scuola" fa flop

Giovedì 27 Agosto 2015
È una vigilia d'inizio anno scolastico effervescente quella che ha innescato la "Buona scuola", la norma promossa dal Governo per l'immissione in ruolo di un bel po' di insegnanti. Tanti, ma non tutti quelli che servono, secondo i sindacati.
Tanto che «la conseguenza» delle modalità scelte per individuare gli insegnanti da immettere in ruolo è che «continueremo ad aver bisogno di assumere supplenti», ha denunciato ieri il segretario regionale della Cisl-Scuola, Donato Lamorte.
Non solo. Facendo tutti i conteggi, delle 825 assunzioni in ruolo assegnate al Fvg, ha spiegato, «se ne sono fatte solo 571 e 254 sono state restituite a livello nazionale per le fasi b) e c) delle procedure di assunzione». Ciò significa che nei bacini circoscritti dalla "Buona scuola" non c'erano sufficienti insegnanti e ora quei posti saranno occupati da docenti in arrivo da altre realtà. «Finita la propaganda, ora si può vedere qual è veramente la realtà dei fatti - sostiene Lamorte -: passato il temporale, verrebbe da dire, si evidenziano i danni».
Delle 571 assunzioni effettuate sin qui in Fvg, 156 sono per insegnanti di sostegno distribuiti in ogni ordine e grado: 20 nella scuola dell'infanzia, 72 nelle elementari, 31 nelle medie e 35 nelle scuole superiori. Per quanto riguarda gli insegnanti comuni, il numero maggiore di assegnazioni in ruolo si è avuto nelle elementari, con 197 insegnanti assunti, seguiti da quelli della scuola per l'infanzia, 90 assunzioni, e dai docenti nelle superiori (82). Sono stati, invece, 44 gli insegnanti che hanno avuto l'immissione in ruolo nelle medie.
Focalizzando l'attenzione sui 254 posti che non sono stati coperti con i precari presenti nelle graduatorie regionali, Lamorte dice che «quelle a esaurimento non sono state svuotate come solennemente annunciato dal Governo nel settembre scorso. Ma se c'erano e ci saranno questi posti, perché non si è voluto stabilizzarli, costringendo invece le persone a spostamenti forzosi»?
Il sindacalista non ci sta a mettere nel mirino quei precari che, tra i 2.300 presenti nelle graduatorie a esaurimento regionale, non hanno presentato domanda per tentare il ruolo attraverso il contingentamento nazionale (canali b e c) con il rischio di finire chissà dove. Solo 980 hanno inviato la domanda, ma «non si può ignorare che quando non lo fanno non è certo per capriccio o per quieto vivere, ma per impedimenti che, chiunque, non dovrebbe faticare a immaginare».
Secondo la Cisl, la situazione è critica anche sul fronte del personale Ata poiché «non c'è nessuna immissione in ruolo, né contratti annuali. Una situazione paradossale - tuona Lamorte -, che mette in grosse difficoltà organizzative e funzionali scuole della regione ed emargina i precari».
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