La fiamma ossidrica innesta lo scoppio

Martedì 31 Marzo 2015
Un intervento di bonifica su un serbatoio destinato a essere dismesso e, all'improvviso, un'esplosione violentissima che non ha lasciato scampo all'operaio che stava lavorando su una piattaforma rialzata a un'altezza di dieci metri da terra. L'uomo, Giuseppe Toneatti, un 50enne di Spilimbergo, è stato scaraventato a decine di metri di distanza dalla violenza della deflagrazione, che ha anche innescato un piccolo incendio, subito spento dai vigili del fuoco con la schiuma. È accaduto nel primo pomeriggio di ieri, intorno alle 15, nell'impianto di termovalorizzazione della MistralFvg srl, nella Zona industriale del Cosa, a Spilimbergo, dove vengono raccolti, smaltiti e bruciati i rifiuti ospedalieri.
L'incidente è avvenuto nel parco serbatoi dell'impianto, che comprende una serie di cilindri verdi della capienza di 50 metri cubi circa posti verticalmente a cielo aperto e al cui interno si trovano alcune sostanze utilizzate nell'attività del termovalorizzatore. L'intervento di manutenzione programmata, a quanto pare, era ormai in corso da alcuni giorni e avrebbe dovuto essere completato già la settimana scorsa, se non fosse stato per il maltempo che ne ha imposto il rinvio.
«Abbiamo udito un gran botto - racconta Pietro Minin, delegato sindacale della Cgil all'interno dello stabilimento - Giuseppe Toneatti stava lavorando da solo sulla piattaforma aerea con un cannello da ossitaglio, mentre un collega si trovava ai piedi della struttura. Quest'ultimo è stato investito dal materiale proiettato lontano dall'esplosione». Immediato l'intervento dei colleghi, che hanno allertato i soccorsi, ma per Toneatti non c'è stato niente da fare: la violenza della deflagrazione non ha lasciato scampo all'uomo, impiegato da oltre dieci anni alle dipendenze della Mistral, mentre il collega, investito marginalmente dall'onda d'urto dell'esplosione, non ha fortunatamente riportato ferite ma, in stato di choc, è stato condotto precauzionalmente nel vicino ospedale.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118, insieme ai vigili del fuoco, ai carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile di Spilimbergo, agli ispettori del Servizio di prevenzione dell'Azienda sanitaria e al medico legale Giovanni Del Ben, mentre il magistrato Annita Sorti ha disposto il sequestro dell'area. Spetterà a loro stabilire le cause della terribile esplosione. In particolare, si dovrà capire se e quali sostanze erano contenute nella cisterna o se al suo interno si potessero essere formati gas o reflui in grado, al contatto con la fiamma ossidrica, di innescare la deflagrazione. Presenti anche rappresentanti della proprietà della Mistral, arrivati dalla sede legale di Bolzano appena appresa la notizia dell'incidente, ma che non hanno rilasciato dichiarazioni.
Sul posto sono immediatamente intervenuti anche il sindaco di Spilimbergo, Renzo Francesconi insieme ad altri esponenti del Consiglio comunale e al consigliere regionale Armando Zecchinon. I carabinieri hanno inoltre accompagnato sul luogo della tragedia i familiari dell'uomo rimasto ucciso, che risiedeva a poca distanza dallo stabilimento.
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