La Bella scuola di Renzi spaventa i docenti precari

Sabato 14 Febbraio 2015
PORDENONE - Un gruppo di docenti abilitati grazie alla frequenza dei percorsi abilitanti (Pas) e tirocini formativi (Tfa) - due canali preferenziali per chi ha avuto diversi anni di esperienza pur se da precario - sono ora preoccupati degli esiti del provvedimento detto Buona scuola emanata dal governo Renzi. Il timore più rilevante è quello di essere sorpassati, dopo aver lavorato per oltre dieci anni, da colleghi con un maggior punteggio e che proviene da altre regioni. La mobilitazione è iniziata e ora i docenti precari chiedono aiuto ai politici affinché vengano salvaguardati. Gli insegnanti sono inseriti da quest'anno nelle graduatorie di istituto che coprono le carenze di organico delle scuole. Lavorano da settembre a giugno. Ogni anno, alcuni anche da più di quindici.
«Giunti a questo punto - commentano alcuni dei precari come Barbara Contessi, Alberto Cadamuro, Laura Moras, Deborah Magaraci, Manuela Scacco che non si sono nascosti dietro l'anomimato - ci chiediamo come sia possibile che la nostra abilitazione venga considerata in modo diverso rispetto a quella di chi è già inserito nelle Graduatorie ad esaurimento (Gae) e che magari non ha nemmeno mai insegnato. Questo, anche a causa dell'ingiusta disparità esistente tra le regioni nel numero delle abilitazioni. Siamo delusi e rammaricati nel constatare come ci sia poca conoscenza e considerazione delle professionalità locali e delle differenti situazioni regionali».
«Facciamo presente - si ribadisce in una lettera che verrà recapitata ai politici - che alcune graduatorie ad esaurimento sono ormai completate da diversi anni e la prospettiva che si pubblichi un'unica graduatoria nazionale che non tenga conto delle specificità locali, è motivo di rabbia. Viviamo questa situazione come profondamente ingiusta per noi anche se di comodo per altri».
Tante le incongruenze delle scelte denunciate come i criteri in base ai quali è stato indetto il concorso del 2012 per le differenti classi di insegnamento. In Friuli Venezia Giulia sono state escluse le classi per le quali le graduatorie erano già esaurite, mentre è stato indetto per una classe dove la graduatoria era addirittura in esubero. Questa situazione è comune anche ad altre realtà regionali.
I docenti, preoccupati di restare a settembre senza lavoro, chiedono che vengano riconosciute la professionalità, i titoli conseguiti, i tanti investimenti economici e personali per la formazione e le esperienze maturate, consentendo di concorrere, alla pari degli abilitati inseriti nelle Gae, a un posto di lavoro stabile, prima garanzia di continuità, soprattutto per gli studenti e il territorio.
Sara Carnelos
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