L'esercito marciava. Ma non per i sindaci

Mercoledì 27 Maggio 2015
TRIESTE - «L'Esercito marciava». Cento anni fa, doveva raggiungere la frontiera e nella città di frontiera, capitale della Regione, Trieste, in Piazza Unità d'Italia, l'Esercito Italiano ha organizzato la sera del 24 maggio una cerimonia commemorativa, per ricordare le centinaia di migliaia di morti, su un fronte e l'altro, della Grande Guerra.
La presidente della Regione, Debora Serracchiani, che ha patrocinato l'evento, ha invitato per l'occasione tutti i sindaci della Regione e i rappresentanti politici e amministrativi. Alla manifestazione era presente il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, la presidente Serracchiani, il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Danilo Errico, i Comandanti delle varie armi e delle Forze di Polizia.
Il vice sindaco di Palazzolo dello Stella, Franco Simone Zoroddu ha partecipato in rappresentanza del suo Comune: «So che erano stati invitati tutti i sindaci della Regione, ma so anche che degli oltre duecento hanno partecipato solo una decina, dai monti al mare. Sicuramente non c'erano il sindaco di Udine e di Gorizia e nessuno delle rispettive Province. C'era il rappresentante di Pordenone e uno perfino di Vittorio Veneto. Del Consiglio regionale ho visto solo Paride Cargnelutti, probabilmente in rappresentanza dei consiglieri, e Roberto Di Piazza».
Forse è il passato che ritorna, per Zoroddu, già sottufficiale dell'Esercito: «Guarda caso, della bassa friulana c'era con me solo il sindaco di Pocenia, Danilo Bernardis, che è maggiore in quiescenza degli alpini. Che desolazione e che vergogna - è il giudizio finale del vice sindaco - non c'è più rispetto per tutti quei morti per la nostra libertà. Sono rimasto colpito dall'assenza totale dei nuovi giovani sindaci, assolutamente disinteressati alla grande storia del Paese. Non sanno che esistono onori e oneri e non conoscono il vero senso civico».
Silvio Bini

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