Ivoriano impegnato nelle associazioni muore in un incidente nel Bellunese

Lunedì 5 Ottobre 2015
UDINE - Era arrivato a Udine nel 1999, in seguito a un colpo di stato in Costa d'Avorio, suo paese d'origine. È morto ieri pomeriggio in uno scontro frontale a Levego, in provincia di Belluno. Il 60enne Yao Bernard Della, noto in Friuli anche per il suo impegno nelle associazioni di immigrati, verso le 17.45 stava viaggiando come passeggero su un furgone Renault, colpito da un'Alfa 75 targata Treviso, che arrivava dalla direzione opposto. In quel momento la pioggia era intenso e l'auto avrebbe perso l'aderenza con la strada, avrebbe roteato su sè stessa, invaso la corsia opposta e andando addosso al furgoncino, finendo la propria corsa nel fosso al lato della carreggiata. L'impatto tra i due mezzi è stato devastante e per l'uomo non c'è stato nulla da fare: nello scontro l'auto ha distrutto il cofano e ad avere la peggio è stato il passeggero Yao Bernard Della, deceduto sul colpo.
Le altre tre persone coinvolte nel sinistro sono invece finite al pronto soccorso dell'ospedale di Belluno: D.F.T., 58 anni di Belluno, che guidava il furgone ha riportato una una frattura alla tibia; trauma maxillofacciale per S.E., 25enne di Jesolo che viaggiava sull'Alfa con il suo concittadino F.C., 36 anni.
Bernard Della, classe 1955 della Costa d'Avorio, a Levego c'era forse di passaggio. Era arrivato in Italia la prima volta nel 1979, qui si era laureato a Perugia anche grazie al sostegno economico di una famiglia di Bolzano e, una volta ottenuto il titolo era tornato nel suo Paese. Amava la politica e in Costa d'Avorio aveva collaborato con il Parlamento nazionale fino al 1999 quando, dopo un colpo di Stato, il suo partito aveva perso il potere e lui non aveva avuto altra scelta che ripartire per l'Italia. Si era quindi stabilito a Udine dove, negli anni, aveva svolto diversi lavori: da operaio addetto ai servizi di igiene e pulizia a operatore ecologico, fino a impiegato di segreteria in alcune associazioni interculturali di immigrati del Friuli Venezia Giulia (Ucai e Alef). In diverse occasioni aveva parlato della propria esperienza di immigrato africano in Italia, partecipando anche al progetto "Cartoline dall'Italia: i volti sorridenti dei nuovi italiani" del regista friulano Massimo Garlatti Costa. Una galleria di video-ritratti di pochi minuti nei quali anche lui si raccontava parlando delle proprie esperienze e dei propri sogni.
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