Istruzione a rischio per i nuovi poveri

Lunedì 15 Settembre 2014
È tutta in salita la rincorsa della Chiesa evangelica pordenonese per dotare del corredo scolastico i bimbi delle famiglie in difficoltà. Se la raccolta di materiale tuttora in corso ha permesso di mettere insieme zainetti e quaderni per complessivi 18mila euro circa, che sono attualmente in distribuzione con il Punto scuola solidale, di giorno in giorno si allunga la lista dei piccoli bisognosi che il Comune gira ai volontari. «Ai 160 messi in conto all'inizio, tre volte quelli dell'anno passato - spiega Paola Perissinotti - se ne sono aggiunti l'altro giorno un'ulteriore trentina, portando il totale a circa 200, sia italiani che stranieri. Con il materiale raccolto sono state messe insieme decine e decine di borse su misura: più voluminose quelle per i piccoli di prima elementare e di prima media, comprendenti anche gli zainetti, un po' più essenziali le altre». Una parte delle "borse scuola" è già stata distribuita, ma l'iniziativa prosegue con i due cesti collocati al supermercato Conad di viale Grigoletti e alla Pam di corso Garibaldi per chi volesse acquistare e donare materiale, mentre quella di ieri è stata l'ultima giornata della colletta Banco scuola organizzata nei punti vendita Coop. Altre donazioni sono poi venute da privati e aziende. «Collaboriamo con l'Ambito - continua Perissinotti - che manda da noi le famiglie in difficoltà: ci indica l'età dei bambini, la classe frequentata e noi, anche grazie a internet, stiliamo la lista del materiale di cui ciascuno ha bisogno».
La Chiesa di viale Grigoletti ha affiancato la consegna del materiale scolastico alla normale attività di distribuzione di borse spesa e di altri prodotti di prima necessità. Alla fine ne è nato un percorso, ovvero le persone indicate dall'Ambito per poter usufruire degli aiuti passano da una sorta di accettazione e poi ai vari banchi: il Punto scuola solidale appunto, poi l'angolo farmaci, quello dedicato a vestiti e scarpe, il banco delle borse spesa e quello dei prodotti per bambini. Il tutto, come detto, in stretta correlazione con l'Ambito guidato da Stefano Franzin, che sottolinea da un lato il forte aumento delle situazioni di difficoltà, «con una forte incidenza fra gli stranieri, soprattutto in provincia di Pordenone» e, dall'altro, l'esigenza di non limitarsi alla semplice distribuzione di alimenti e altri materiali, «che crea dipendenza, ma di curare invece le relazioni e aiutare le persone a uscire dal momento difficile, anche se purtroppo sono sempre più numerose quelle da troppo tempo a reddito zero e prive di qualsiasi prospettiva».
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