Islamiche con il velo allarme della Pediatria

Venerdì 23 Gennaio 2015
Indossare il velo e avere la pelle di colore scuro possono diventare fattori di rischio per la salute. Aumentano a Pordenone i casi di bambini e di donne che presentano bassi livelli di vitamina D, che si traducono in un'allarmante carenza di calcio e di fosforo. Ad accorgersene è stato il reparto di Pediatria del Santa Maria degli Angeli, il cui primario Roberto Dall'Amico ha segnalato l'emergenza a Vincenzo Romor, assessore alle politiche sociali del Comune. L'obiettivo è avviare una collaborazione con l'imam e la comunità islamica per organizzare una serie di incontri di informazione sulla corretta assunzione della vitamina D che può essere riequilibrata assumendola quotidianamente per via orale. «Per chi ha la pelle scura abituata alla massiccia esposizione al sole - spiega Dall'Amico - vivere alle nostre latitudini comporta un rischio ipovitaminico. Sono in aumento i bambini ma anche le donne che presentano problemi di questo tipo». Un fenomeno accentuato nelle donne per il fatto che indossare il velo provoca un'ulteriore copertura della pelle che così viene esposta troppo poco al sole. La vitamina D agisce sull'osso poiché è responsabile dell'assorbimento del calcio e del fosforo, processo che si attiva grazie ai raggi solari.
«Ci siamo accorti del fenomeno perché abbiamo visto crescere il numero di bambini e di donne che sono venute a partorire con carenze di vitamina D» chiarisce Dall'Amico. Anche perché l'ipovitaminosi viene «trasferita» dalla madre al figlio in grembo. «Si può compensare l'assunzione di vitamina D, per questo è fondamentale che chi ha pelle scura e le donne di fede islamica ne siano a conoscenza - spiega il pediatra - Subito dopo il parto somministriamo a tutti i neonati una dose di vitamina D che nel caso di bambini con pelle scura viene raddoppiata».
Si tratta di un'emergenza per la salute perché la carenza di calcio comporta un forte indebolimento delle ossa che può portare a osteoporosi anticipata, e si tratta di un processo irreversibile. «Ci sono stati alcuni casi di rachitismo infantile in bambini che sono stati ricoverati, ma l'ipovitaminosi è diffusissima anche se non conclamata» conclude Dall'Amico. La segnalazione sarà presa in carico dall'Osservatorio sui problemi dell'immigrazione costituito tra Comune e le diverse associazioni di stranieri che risiedono in provincia.
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