Inchiesta, in Procura i primi approcci per gli interrogatori

Sabato 1 Novembre 2014
PORDENONE - (c.a.) L'inchiesta sulla gestione del Consorzio di bonifica Cellina Meduna è soltanto agli inizi, ma le difese hanno già cominciato a muoversi. In Procura c'è già stato qualche approccio con il magistrato inquirente, il sostituto procuratore Maria Grazia Zaina. Alcuni dei dieci indagati vorrebbero essere subito interrogati per chiarire la propria posizione, certi di dimostrare l'infodatezza delle ipotesi di accusa. Falso ideologico e materiale, peculato, turbativa d'asta, abuso d'ufficio e omissioni d'atti d'ufficio sono i reati contemplati dell'inchiesta del Nucleo di polizia tributaria. Ci vorranno mesi per leggere le documentazioni sotto sequestro e cercare riscontri a quanto finora emerso attraverso segnalazioni e diverse dichiarazioni rese in qualità di persone informate sui fatti da diversi testimoni vicini al Consorzio. Ci vorrà del tempo anche per scandagliare computer e sito web dell'ente. Mercoledì, assieme ai finanzieri, c'era anche un tecnico informatico nominato dalla Procura: sta facendo il backup dei server del Consorzio, cioè sta copiando tutto il materiale informativo archiviato nella memoria di massa dei computer, comprese le stazioni di lavoro. Questo ha di fatto paralizzato l'attività dell'ente. Nelle memorie dei computer si cercano soprattutto le tracce dei verbali di gara che potrebbero essere stati falsificati per favorire alcune imprese. Ieri notte, intanto, nel Bronx sono comparsi tre mega striscioni di Casa Pound: «Chiudete i rubinetti al Consorzio Cellina Meduna".
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