Il fuori corso non va più di moda

Venerdì 29 Maggio 2015
UDINE - Il "fuori corso" a Udine non va più di moda. Ormai, all'ateneo friulano i laureati sono sempre più giovani e in regola con i tempi canonici per ottenere il fatidico "pezzo di carta", anche se resta sempre uno "zoccolo duro" di ritardatari. A tracciare l'identikit dei "dottori" sformati dall'Università di Udine sono i dati dell'indagine Almalaurea, che ha coinvolto 2.899 laureati dell'ateneo friulano (1.899 dei corsi triennali, 724 di quelli magistrali e 119 dei corsi di laurea magistrale a ciclo unico). Secondo i dati, nel 2014 la durata media degli studi dei dottori friulani è stata di 4,1 anni contro i 4,6 della media italiana. Il divario più grande si registra per i magistrali a ciclo unico (6,6 il dato udinese, 7,1 quello italiano). Se ancora il 47% finisce fuori corso (il 51% fra i triennali), è confortante sapere che il 53% dei laureati termina gli studi nei tempi previsti, contro il 45% nazionale. Addirittura, fra i dottori a ciclo unico il confronto è fra il 55% di laureati nei tempi canonici e il 34% italiano. Al titolo si arriva in media a 25,8 anni (contro i 26,4 della media italiana) e con voti piuttosto alti (la media è di 100,6). Dei laureati a Udine nel 2014, il 27% proviene da fuori regione.
Molti gli studenti friulani che studiano e lavorano (il 71% contro il 67% italiano), come emerge dalla seconda parte dell'indagine, circoscritta ai 64 atenei che aderiscono ad Almalaurea da almeno un anno. Fra tanti dati positivi, c'è anche qualche percentuale meno lusinghiera della media italiana. Per esempio, mentre a livello nazionale il 67% conferma la scelta del corso e dell'ateneo, a Udine lo fa il 64%. Una quota ulteriore si iscriverebbe di nuovo a Udine, ma cambiando corso: il 13% dei laureati di primo livello, il 4% dei magistrali a ciclo unico e il 5% dei laureati magistrali. «Questo ottimo risultato – sottolinea il rettore dell'Ateneo friulano, Alberto Felice De Toni – ci qualifica ulteriormente come uno dei migliori atenei d'Italia sul fronte degli sbocchi occupazionali». Il delegato per il placement, Marco Sartor, sottolinea infatti che «per i dati sui laureati occupati ad un anno e a tre dalla laurea siamo sempre fra i primi dieci atenei d'Italia».

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