Il direttore della Caritas «Una misura eccessiva»

Venerdì 22 Agosto 2014
PORDENONE - É in montagna don Davide Corba, direttore della Caritas di Pordenone, davanti all'incredibile spettacolo delle Tre cime del Lavaredo non ancora coperte dalle nubi. Ma non lesina un commento sulla scelta del Centercasa, pur scegliendo con cura le parole. «Mi sembra una misura eccessiva - spiega -. Da noi, ed è quanto emerso da un'indagine effettuata dalla Caritas, il problema è contenuto. Anzi, direi molto limitato. Certo bisogna vedere caso per caso - aggiunge don Corba -: non è detto infatti che alcune volte non sia necessario fermarli. Quello che è evidente, però, ed è un altro punto evidenziato dalla nostra ricerca - prosegue -, è che dietro i mendicanti che chiedono la carità in provincia non risulta ci sia alcun racket, alcuna organizzazione».
Il direttore della Caritas le definisce solo «furberie dei poveri». Che poi il cristiano debba essere caritatevole è un'altra storia o, meglio, come precisa don Corba citando le parole di don Tonino Bello, «meglio essere imbrogliato nove volte che mandare indietro un bisognoso».
Certo è che l'aumento della povertà sta mettendo in crisi anche i volontari della Caritas e delle varie associazioni che aiutano le persone e le famiglie bisognose. Le richieste sono sempre più e i mezzi a disposizione sempre meno. La raccolta dei generi alimentari, infatti, non viene più fatta solo una volta l'anno e gli appelli si rinnovano di mese in mese.
Anche questo, purtroppo, è uno spaccato della provincia dove le fabbriche continuano a chiudere, una provincia costretta a fare i conti con una crisi che sembra non aver fine e che alimenta la guerra tra poveri.
su.sal.

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