Giovani, per uno ogni tre fuga dai colloqui di lavoro

Lunedì 24 Novembre 2014
PORDENONE - A quasi sei mesi dall'attivazione del progetto regionale Garanzia Giovani i dati del progetto regionale sono allarmanti: al 6 novembre, le adesioni pervenute a Garanzia Giovani erano 7828, di cui quasi 3mila nella provincia di Udine. Gorizia ha acquisito solo 523 nominativi, Pordenone ne conta 1146, mentre Trieste supera di poco le 1450 unità. I centri per l'impiego regionali notificano un altro dato interessante: delle 4750 persone convocate nelle strutture di collocamento per Garanzia Giovani, più del 30% non si è presentato per il colloquio di orientamento.
Inserito nel più ampio Piano integrato di politiche per l'occupazione e per il lavoro (Pipol), l'opinione comune è che Garanzia Giovani sia un mezzo per reperire un'occupazione, ma le istituzioni chiariscono che l'obiettivo è proporre strumenti per essere concorrenziali nel mondo del lavoro.
I destinatari del progetto sono i giovani inoccupati tra i 15 e i 29 anni, divisi in quattro fasce, identificati sulla base del loro livello d'istruzione e sul grado di distanza della persona dal mercato del lavoro. Su questi criteri viene poi proposta la possibilità di seguire dei percorsi formativi, prender parte a tirocini o al servizio civile.
Solo dal 3 ottobre le aziende friulane possono accedere a un bonus, per assunzioni a tempo indeterminato dei candidati di Garanzia Giovani, che varia tra i 1500 e i 6mila euro.
A sostegno dell'occupazione giovanile, la Regione ha a disposizione poco meno di 11 milioni e mezzo di euro, mentre per il progetto occupabilità, destinato ai disoccupati o ai lavoratori in Cigs over 29, sono stati stanziati 7 milioni di euro.
Il progetto occupazionale europeo è proposto in tutta Italia, incentivando la mobilità nazionale e internazionale. In Friuli Venezia Giulia sono state accolte più di 1920 adesioni da fuori regione; la Lombardia, il Lazio e l'Emilia Romagna hanno ottenuto il più alto numero di iscrizioni esterne con una media di 9600 persone.
Dai servizi lavoro delle Province sono state prese in carico numerose richieste, da parte di aziende, per l'attivazione di tirocini: questa possibilità incentiva le ditte a integrare nuovo personale senza dover sostenere costi impegnativi. Per i tirocini, infatti, l'azienda deve erogare il 30% dell'indennità prevista dal regolamento regionale, mentre il restante 70% sarà coperto dai fondi Inps.
L.C.
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