Fuga dal vaccino: 20% in meno In 25mila a letto con l'influenza

Domenica 25 Gennaio 2015
Ospedali al collasso, medici di famiglia costretti agli straordinari, reparti pieni, pronto soccorso intasati e due persone finite in terapia intensiva. È il conto che l'epidemia influenzale sta presentando alla Destra Tagliamento. E non è ancora finita. C'è subito da dire che tra chi è già stato colpito dal virus (non solo quello influenzale, ma anche da quelli parainfulenzali) e le persone attualmente costrette a letto febbricitanti, si contano numeri elevati che vanno dai 20 ai 25 mila. Insomma, l'epidemia che potrebbe non essere arrivata in provincia ancora al picco anche se su questo fronte ci sono posizioni contrastanti, ha messo a letto circa l'8 per cento dei residenti. È una percentuale elevata, ma fa il paio con un altro dato che deve far riflettere. Già, perchè la copertura vaccinale quest'anno nel Friuli Occidentale è stata tra le più basse degli ultimi 10 anni. A causa dei problemi (e dei morti erroneamente associati al vaccino) scoppiati all'inizio della campagna di vaccinazione, il dato praticamente conclusivo di quanti si sono sottoposti alla profilassi è stato del 48.3 per cento. Come dire più o meno il 22 per cento in meno rispetto agli scorsi anni. È chiaro, dunque, che il contagio si è propagato in maniera ancora più massiccia. «Il virus poi era particolarmente aggressivo - ha spiegato Gionata Pessa, medico di base a Pasiano e uno dei quattro medici sentinella nel Friuli Occidentale - e l'epidemia quest'anno è stata particolarmente estesa. Dal mio screening mi sembra, però, che il picco sia passato». Chi ha ancora ben acceso l'allarme è l'ospedale di Pordenone anche se, dopo alcuni giorni di tour de force, ora - pur con letti tutti occupati - sembra che la situazione sia leggermente migliorata. «Va un po' meglio, ma non ne siamo fuori - spiega Francesco Mazza, responsabile della Pneumologia del Santa Maria degli Angeli - soprattutto perchè il virus influenzale ha creato e sta creando ancora una vasta serie di complicanze. Abbiamo avuto uno o due casi di polmonite ricoverati in Terapia intensiva, altri ancora che hanno manifestato difficoltà respiratorie anche serie». Difficile quantificare quante siano le persone morte in provincia a causa dell'influenza, ma almeno quattro - forse cinque, tutte anziane (alcune ospiti nelle case di riposo) posso essere riconducibili al virus. «Anche se - precisa subito Mazza - parliamo sempre di soggetti anziani con patologie respiratorie gravi già associate o altri tipi di malattie correlate. Non ci sono stati allo stato, invece, problemi con persone giovani, come invece era accaduto alcuni anni fa». «Il vero problema - conclude Michele Minuzzo del Servizio Vaccinazioni dell'Aas 5 - è stato il danno causato all'inizio della campagna di vaccinazione che ha impaurito le persone e causato un calo del 20 per cento. Le conseguenze sono evidenti con un contagio ben più ampio rispetto al passato».
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