Fanno soldi con pezzi di carta

Giovedì 21 Agosto 2014
Sono arrivati dal quartiere di Scampia a fine giugno, si sono sistemati in un albergo di Lignano e per una decina di giorni hanno puntato la loro Mercedes nera prima verso Monfalcone e Cervignano, poi verso Pordenone, Porcia, Sacile e Conegliano. Con banconote da 50 euro, semplici pezzi di carta con la scritta fac-simile, sono riusciti a ingannare i software delle macchinette cambiasoldi che si trovano nelle sale giochi e nei bar. Evidentemente i fac-simile avevano dei punti di riconoscimento identici alle banconote autentiche.
Fausto Improta, 48 anni e Salvatore Sparano, 19, napoletani, per giorni hanno inserito i loro pezzi di carta nelle macchinette (una sorta di moderno grimaldello tecnologico) e incassato monete da 2 euro. All'inizio di luglio hanno cominciato a muoversi in provincia di Pordenone. Sono arrivati fino a Sacile. Sono entrati in un bar, ma hanno agito così velocemente che la titolare si è insospettita. Ha avuto la prontezza di annotarsi il numero di targa e di chiamare il 112. I carabinieri dell'aliquota Radiomobile hanno visionato il filmato della videosorveglianza: quei due a Sacile non li avevano mai visti. Incrociando i dati della macchina sono però risaliti a Improta. Lo hanno individuato a Lignano e avvertito i colleghi di Latisana. I due sono stati bloccati mentre lasciavano Lignano. Erano tranquilli, avevano appena pagato l'albergo con un sacchetto pieno di monete da 2 euro. Invece sono finiti in caserma per essere fotosegnalati e denunciati per concorso in furto aggravato e continuato. Le banconote, infatti, per via della scritta fac-simile non possono essere considerate dei falsi.
Sono stati recuperati circa 1.200 euro in moneta. Nel Pordenonese sono già stati denunciati cinque colpi e almeno uno è stato segnalato al Commissariato di Conegliano. Altri furti - secondo i carabinieri del Radiomobile di Sacile - sono stati commessi nella zona di Lignano e in provincia di Venezia (probabilmente nelle località balneari).
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