Europee, nessuno spende Candidati e partiti a secco

Giovedì 24 Aprile 2014
Europee, il piatto piange. Già, perchè non ci sono soldi e basta un dato per capire come sono cambiate le cose. La cifra complessiva che spenderanno tre corridori della provincia per un seggio a Bruxelles in altri tempi avrebbe si e no pagato le sole spese per la benzina della campagna elettorale europea. Saranno di manica più larga (anche se non troppo), invece, i candidati al posto di sindaco e ai consigli comunali in lizza nei ventuno municipi in cui si rinnovano le amministrazioni. Proprio ieri la giunta di Pordenone ha approvato i siti in città (15 in tutto) in cui saranno dislocati i tabelloni per la pubbolicità elettorale delle europee. Circa centocinquanta spazi che in gran parte resteranno vuoti anche perchè se i candidati locali non hanno soldi da spendere per i manifesti, anche i partiti nazionali non hanno aperto il portafoglio per le sedi periferiche. I "faccioni", insomma, saranno rari. Come dire che ognuno si dovrà arrangiare e il primo segnale è che le tipografie non hanno prenotazioni. In corsa con Fratelli d'Italia c'è Alessandro Ciriani. Anche se Giorgia Meloni, leader del movimento lo ha praticamente ribattezzato come il Renzi del centrodestra, riuscire a staccare un biglietto per Bruxelles non sarà facile. Anche per questo Ciriani sarà parsimonioso. «Quanto spenderò? Poco, al massimo 7-8 mila euro. Ne avrei spesi poco più di 10 mila in caso della ricandidatura per la presidenza della Provincia. Per le Europee ho deciso di abbassare la soglia». Qualche manifesto che sarà attaccato dai volontari, santini (ne ha già fatti stampare 100 mila per 600 euro), cartoline, spese postali, francobolli. «Credo comunque - spiega - che la spesa maggiore sarà la benzina visto che dovrò correre come un matto». Ancora più basso l'investimento di Stefano Turchet, candidato della Lega Nord. «Non andrò oltre i 4 mila euro anche perchè la mia candidatura vuole essere un contributo al movimento. Come dire una scelta di servizio. Anche noi faremo qualche manifesto, santini e lavoreremo su internet. Dal partito avremo materiale specifico sull'euro, un libretto che spiega quello che non fa l'Europa e altre cose generali. Non ci saranno, però, soldi». Il Movimento 5 Stelle si è già messo in moto. A rappresentare l'intera regione è Marco Zullo, candidato residente a Chions, storico grillino della prima ora. «Il nostro budget personale è al massimo di 5 mila euro. Soldi che stiamo già raccogliendo a titolo volontario e con i quali imposteremo la campagna elettorale. Ancora da decidere - spiega Zullo - se faremo manifesti, mentre utilizzeremo senza dubbio la rete». Del resto è proprio la rete la forza del movimento di Grillo. Come dire un investimento complessivo che arriverà più o meno a 16 mila euro. In altri tempi sarebbero serviti per le sigarette.
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