Electrolux, la protesta su binari e Pontebbana

Sabato 19 Aprile 2014
La protesta dei lavoratori Electrolux di Porcia contro il piano industriale continua anche alla vigilia della chiusura dello stabilimento per le festività pasquali. E cerca nuove forme. Ieri è stata la volta del blocco dello scalo merci ferroviario interno e dell'ennesima occupazione della Pontebbana, questa volta però con un blitz su viale Grigoletti che ha creato seri problemi al traffico. Non a caso è andata in tilt gran parte della viabilità della zona, ma ha avuto ripercussioni anche su altre aree della città. La prima fase della manifestazione è scattata in mattinata e si è realizzata con il blocco delle merci in uscita. La novità, rispetto al passato, è stata che questa volta a essere interrotti sono stati entrambi i canali attraverso i quali avviene il trasferimento dei prodotti finiti: un presidio ha infatti impedito, come di consueto, l'uscita dei mezzi su gomma che trasportano le lavatrici, mentre l'altro è andato a bloccare lo scalo ferroviario interno.
Il presidio per fermare le merci in uscita è proseguito fino al primo pomeriggio. Poi, quando pareva che a tenere viva la protesta dovesse restare per i prossimi giorni il solo presidio (che ha superato ormai quota ottanta giorni), la mossa a sorpresa: intorno alle 15, circa 300 lavoratori hanno dato il via a una nuova occupazione della Pontebbana, che ha poi toccato anche via del Troi e un breve tratto di viale Grigoletti, in direzione del centro cittadino. Il corteo è tuttavia rientrato verso lo stabilimento, toccando come ultima tappa la redazione di Telepordenone prima della chiusura della manifestazione, intorno alle 17. Quanto è bastato, tuttavia, per creare notevoli disagi e da rendere necessaria l'interruzione temporanea del traffico da parte della Polizia municipale.
Nuove iniziative dovrebbero a questo punto essere programmate dopo le festività pasquali, in attesa del 28 aprile, data della ripresa del negoziato sul piano industriale presentato dall'azienda. Proprio il piano industriale ha scatenato le nuove iniziative di protesta da parte dei lavoratori (avallate dalle assemblee dei giorni scorsi) perchè prevede il solo congelamento dei 450 esuberi fino al 2017 e una riduzione dei volumi del 40 per cento, che si tradurrebbe in 750mila lavatrici prodotte all'anno e nel trasferimento di alcuni dei modelli negli stabilimenti polacco e ucraino. Altri punti contestati dai lavoratori sono quelli relativi alla riduzione delle pause e alle diverse modalità in cui il personale dovrebbe usufruire delle due settimane di ferie.
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