Electrolux conferma i tagli Chiesti meno premi e pause

Giovedì 17 Aprile 2014
Nessun dietrofront sul piano industriale che Electrolux ha riproposto ieri al sindacato tale e quale a quello presentato al governo una decina di giorni fa. Per lo stabilimento di Porcia restano 450 esuberi (sono quasi 1.200 nel gruppo) e volumi ridotti a 750 mila lavatrici all'anno nel 2017. Inoltre il management ha avanzato nuove richieste che riguardano il taglio delle pause nella giornata lavorativa, modifiche sull'assetto del periodo di ferie e anche modifiche degli obiettivi legati ai premi salariali. Non un taglio diretto dei salari, ma una riduzione indiretta attraverso una revisione degli obiettivi legati a assenze e malattia. Inoltre tagli ai permessi sindacali e alle ore per le assemblee. Tutte misure volte a ridurre il costo del lavoro rispetto al gap di tre euro l'ora. Finora con la decontribuzione sui contratti di solidarietà garantita dal governo viene recuperato soltanto un euro. Ne mancano due. Ed è proprio attraverso le misure illustrate - poco però piacciono al sindacato - che Electrolux intende recuperarli. Per alcuni stabilimenti (escluso Porcia) viene anche chiesto un aumento dei ritmi produttivi. La riduzione delle pause scatterebbe con l'orario a sei ore. Complessivamente si passerebbe da 35 minuti a venti. La riduzione dei tempi di riposo riguarderebbe anche lo "stop" per necessità fisiologiche: chi lavora in linea può fermarsi due volte per dieci minuti nell'arco della giornata, la riduzione sarebbe dai venti minuti ai diciotto circa. Meno tempo, dunque, anche per andare in bagno. Inoltre, per Porcia la richiesta è di togliere anche la pausa di dieci minuti - prevista da un precedente accordo integrativo - legata all'aumento produttivo: oggi si realizzano 94 lavatrici all'ora. La richiesta sulle ferie riguarda invece l'allungamento del periodo annuale nel quale usufruire delle due settimane di stop: non più nei mesi di luglio e agosto, ma da aprile a settembre. Tagli e modifiche che, per Porcia, porterebbero a un recupero complessivo di circa 1,9 euro per ora lavorata. Se sommata all'euro degli sgravi sui contratti la somma si avvicinerebbe ai tre euro l'ora cui punta l'azienda.
Sono quindi stati analizzati i piani industriali sito per sito. Particolare attenzione è stata dedicata agli investimenti per un totale complessivo di 150 milioni di euro, agli interventi per migliore efficienza e produttività. Il confronto proseguirà poiché il sindacato ritiene necessario approfondire la discussione con l'obiettivo di trovare soluzioni differenti rispetto a quanto fin qui proposto. Viene chiesta una garanzia di prospettiva di lungo periodo per la tenuta occupazionale, soprattutto per Porcia. Sul fronte sindacale mentre la Fim parla di "passo avanti" e si mostra più disponibile a un confronto sulle nuove richieste, da parte di Fiom e Uilm vi è una netta "indisponibilità" a negoziare sulle proposte avanzate. Oggi le assemblee dei lavoratori. Nuovo round il 28 aprile. Ma l'accordo appare ancora molto lontano: mobilitazioni e proteste in vista.
© riproduzione riservata