Ci sono tremila ricoveri che non si sa che fine faranno. E poi c'è la questione della ristrutturazione dell'ospedale di Tolmezzo e dei trasporti. Per questo occorre mantenere a Gemona le funzioni di pronto soccorso e Medicina a supporto degli Ospedali di Tolmezzo, San Daniele e Udine, partendo parallelamente con il progetto di day Hospital e riabilitazione. Questa è la "contro-proposta Urbani" al piano Benetollo per la riconversione del "San Michele" di Gemona. Il primo cittadino ha inviato al direttore generale dell'Aas 3 Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli", alla presidente Serracchiani, all'assessore Telesca e al presidente della Conferenza dei sindaci Borghi, un documento in cui si analizzano punti di forza e di debolezza dell'idea-progetto presentata ad aprile. «Se vediamo di buon grado il tentativo di tenere aperta la struttura con alcune caratteristiche di ospedale e con un centro polispecialistico secondo i modelli europei più avanzati - premette Urbani - è indispensabile predisporre un piano di fattibilità prima delle riduzioni o delle eliminazioni di servizi oggi in funzione (medicina, pronto soccorso, emergenza). L'istituzione di posti letto per le cure intermedie e la cronicità prevede il trasferimento a Gemona, da Tolmezzo e San Daniele, in quarta giornata, di pazienti operati per protesi d'anca così come a Gemona dovrebbero essere accolti pazienti da tutta l'Aas per riabilitazione cardiologica e neurologica. Questa proposizione dovrebbe, si presume, consentire una maggiore disponibilità di posti letto per acuti negli Ospedali di Tolmezzo e San Daniele, ma nel documento su questo punto non si trova una adeguata pianificazione». Tra gli altri quesiti posti quello del destino degli oltre tremila ricoveri che oggi vengono fatti a Gemona. Inoltre c'è il problema dei trasporti tra i tre poli sanitari e il fattore ristrutturazione di parte dell'ospedale di Tolmezzo che non si sa come possa impattare sul "San Michele" ed il suo progetto. (((zaniratod)))
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