Droga e bulli, segnalazioni via sms

Venerdì 21 Novembre 2014
Bullismo e droga si combattono via sms. O, almeno, si prova a prevenirli. Questo l'obiettivo dell'iniziativa ministeriale - da oggi attiva anche per la provincia di Pordenone - che punta a sfruttare una delle tecnologie più familiari ai ragazzi per favorire l'emergere di due fra i fenomeni più preoccupanti: il bullismo da una parte e il consumo e lo spaccio di sostanze stupefacenti dall'altra. A varare l'iniziativa è stato ieri il prefetto vicario Alessandra Vinciguerra assieme al questore Sergio Cianchi, ai comandanti delle varie forze dell'ordine del territorio e agli esponenti di alcune amministrazioni comunali, prima fra tutte quella pordenonese con il sindaco Claudio Pedrotti. Il comitato per la sicurezza ha infatti posto particolare attenzione, spiega la Vinciguerra, al fenomeno dello spaccio per le sue conseguenze sul piano penale e della salute, ma anche a quello del bullismo che, per quanto meno evidente, può essere alla base di gravi forme di disagio giovanile, fino a conseguenze estreme. Di qui l'iniziativa nazionale di un numero gratuito, il 43002, al quale da oggi è possibile inviare - anche mantenendo l'anonimato - segnalazioni di situazioni "sospette", in particolare all'interno delle scuole. «Fondamentale - continua la Vinciguerra - è specificare all'inizio del messaggio la provincia da cui si scrive: tutti gli sms arriveranno infatti al Dipartimento di pubblica sicurezza di Roma, che provvederà a smistarli alle sale operative delle varie Questure». Lo scopo è quello di segnalare situazioni delle quali si viene a conoscenza e che magari si ha difficoltà a denunciare con gli strumenti tradizionali, che restano assolutamente attivi. «Il nuovo servizio non deve sostituirsi ai numeri d'emergenza - chiarisce il prefetto vicario - anche perché i tempi d'intervento sono diversi».
L'iniziativa, comunque, è nazionale e - tiene a specificare il questore - non è la conseguenza di una particolare situazione di allarme sul territorio pordenonese. «È ovvio che questi fenomeni esistono ovunque», precisa, «e gli strumenti attuali - aggiunge Vinciguerra - mettono sì in luce un disagio giovanile, ma non situazioni particolarmente evidenti». «Avremo uno strumento in più - riprende Cianchi - per coordinare tutti gli interventi, in una provincia che ha già visto tutte le istituzioni mettere in campo nel tempo appositi accordi».
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