Doppio rito, il vescovo chiede ai sacerdoti di "tassarsi" per solidarietà

Giovedì 2 Aprile 2015
PORDENONE - Comincia oggi il Triduo pasquale, che prevede la messa crismale e quella in Coena Domini (20.30, con lavanda dei piedi), sempre nel Duomo di San Marco. Alle 9.30, per la benedizione dell'olio, ci saranno tutti i 270 sacerdoti e i diaconi diocesani. Il vescovo Giuseppe Pellegrini chiederà loro un "tributo" particolare: un'offerta (possibilmente un mensile) da versare nel Fondo straordinario di solidarietà. Nel "salvadanaio" in un anno e mezzo sono finiti oltre 210 mila euro. Ma 120 mila sono già stati investiti nella lotta alle povertà, aiutando più di 100 famiglie. Quindi c'è bisogno di rimpinguare i fondi. Del resto, il Giovedì Santo rappresenta una giornata intensa e significativa, sia per la celebrazione serale che ricorda l'istituzione dell'Eucarestia, sia per quella mattiniera, con l'intero presbierio. Durante il rito crismale vengono benedetti gli olii che si usano poi per i sacramenti: catecumeni (battesimo), infermi (unzione sacramentale), crisma (olio misto a profumo, utilizzato per Cresime, dedicazione di chiese e altari, ordinazioni). Durante la celebrazione il presule chiede ai sacerdoti di rinnovare le promesse. Di fatto: celebrare l'Eucarestia e amministrare gli altri sacramenti; annunciare la Parola di Cristo; far crescere nella fede attraverso l'omelia, la catechesi, la testimonianza della vita; amare i fratelli; spendere la vita per Dio, per la Chiesa e per il prossimo. In questa giornata un'espressione evangelica aiuta a cogliere il senso dell'istituzione stessa: "Fate questo in memoria di me” e dell'Eucarestia. Il Giovedì Santo diventa così la giornata sacerdotale. Pellegrini nell'omelia tratteggerà quindi le caratteristiche che devono avere i preti per svolgere la loro missione nella società moderna.
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