Da Udine a Forgaria un'intensa giornata per non dimenticare lutti e devastazione

Mercoledì 6 Maggio 2015
UDINE (d.z.) «Il patrimonio di valori della ricostruzione - lo slancio, la caparbietà, la capacità d'intervento e l'etica - sono l'attuale tesoro a cui attingere in periodi di crisi e ripartenza». Lo ha sottolineato la presidente della Regione Debora Serracchiani alla vigilia delle numerose celebrazioni.
L'intesa giornata odierna per ricordare il Terremoto del Friuli del 6 maggio 1976 - la scossa di 6,4 gradi Richter che si accanì sulle province di Udine e Pordenone, causando quasi 1.000 morti, 2.600 feriti, distruggendo 18.000 edifici, colpendo quasi 300 fabbriche - inizieranno dalle 9 quando online sul sito internet www.inogs.it, sarà caricato il video di una lezione che i ricercatori del Crs di Udine hanno tenuto agli studenti e alle studentesse dell'Isis Malignani sulla capacità di misurare i terremoti e costruire strutture antisismiche. Alle 10.30 a Palazzo di Toppo Wassermann a Udine invece spazio al Convegno "Rilanciare il "modello Friuli" - Rigenerare il territorio", promosso dall'Università del Friuli, durante il quale si confronteranno architetti ed ingegneri con l'obiettivo di attualizzare e valorizzare la grande esperienza della ricostruzione attraverso anche la creazione di un "Comitato per lo studio di un programma di rigenerazione del territorio friulano".
In serata, alle 20.45 nella Chiesa di Santa Giuliana a Cornino di Forgaria nel Friuli alla presenza del presidente del Consiglio regionale Franco Iacop si ricorderanno i caduti del paesino che fu decimato dal sisma, con un'attenzione particolare anche alle iniziative di solidarietà per le popolazioni del Nepal.
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