AVIANO - Entro aprile 2015 la settantina di centri per la cura del tumore in Europa aderenti all'Oeci avrà a disposizione un protocollo, chiamato Benchcan, finalizzato a garantire al paziente oncologico il miglior trattamento di cura multidisciplinare possibile, con contestuale misurazione degli esiti. Lo hanno stabilito, sottoscrivendo un rigido agreement, i tredici top European Cancer Institutes di cui fa parte, per l'Italia, anche l'Istituto nazionale tumori Cro di Aviano. Il concetto che sostiene quest'ambizioso percorso è semplice: la conoscenza della malattia, in questi anni, è cresciuta notevolmente. Ecco perché è indispensabile affiancare miglioramenti significativi anche sotto il profilo della diagnosi precoce e del trattamento, in questo caso multidisciplinare. «Confronteremo con un benchmark le best practice che ciascun istituto porterà in dote al progetto spiega Paolo De Paoli, direttore scientifico del Cro , ne trarremo le migliori indicazioni e costruiremo, a nostra volta, un protocollo di riferimento integrato afferente a ogni ambito disciplinare: radioterapia, chirurgia, oncologia medica, radiologia e tutta la parte di laboratorio». All'Agreement si è giunti dopo lo screening che Oeci, organizzazione non governativa - ha effettuato in Europa finalizzandolo all'individuazione dei più titolati istituti europei in materia specifica. «È anzitutto prevista spiega ancora De Paoli una prima fase di raccolta delle informazioni sulle modalità di trattamento. Saranno coinvolte l'area clinica, le direzioni scientifiche e le organizzazioni dei pazienti. Successivamente saranno identificate le migliori pratiche».
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