Crisi, l'economia va dal sociologo

Sabato 31 Gennaio 2015
PORDENONE – Un'inchiesta sul territorio affidata dalla Camera di commercio di Pordenone al Consorzio Aaster per fornire ai soggetti coinvolti in un'iniziativa economica spunti per elaborare le azioni di governo dello sviluppo economico e sociale, dinnanzi a una crisi che appare sempre più metamorfosi. Lo studio – un progetto di animazione e progettazione – è stato affidato ieri dalla giunta camerale alla società di ricerche territoriali diretta dal sociologo, Aldo Bonomi. Il presidente di Cciaa, Giovanni Pavan ha motivato la scelta con «la crisi che investe la provincia di Pordenone e che minaccia gli standard di benessere acquisiti minando le istanze di governo territoriale attraverso le quali abbiamo organizzato il nostro sviluppo economico, sociale e culturale».
La trasformazione secondo i presidenti delle associazioni di categoria che siedono in Giunta, riguarda tutti: l'organizzazione produttiva in senso stretto e i diversi livelli di governo dello sviluppo economico, della coesione sociale e istituzionale. La Camera di commercio vuole mobilitare e rilanciare l'iniziativa politica della società locale e in assenza di strategie condivise affida a un'analisi terza l'indicazione di una possibile strada ottimale.
Aggredite dalla crisi le logiche di governo territoriale appaiono indebolite anche da «provvedimenti di natura istituzionale che privano i territori della capacità di influire attivamente sui processi in corso, in modo tale da trasformali in opportunità diffuse di sviluppo o, quanto meno, di conservazione del patrimonio di competenze localizzate sul territorio, specie quelle imperniate sul comparto industriale». «Non si tratta di compiere una pura operazione di difesa dell'assetto esistente – spiega Bonomi nella presentazione del progetto – piuttosto di dimostrare che la nostra comunità possiede un bacino di esperienza, saperi e competenze, sulle quali è possibile investire per produrre quella fiducia nel futuro e quel desiderio di protagonismo che non sono mai mancati, né alle imprese, né ai lavoratori, né alla società locale nel suo complesso. Cambia la composizione sociale e produttiva – ha aggiunto Bonomi - e cambiano obiettivi e forme organizzative della rappresentanza sociale. Tutto questo implica un profondo ripensamento delle forme di governance territoriale delle fenomenologie che vengono a prodursi nel nuovo contesto».

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