Cordata slovena salva Villotta

Domenica 1 Marzo 2015
Una cordata imprenditoriale italo-slovena ha costituito la newco LavInox che salverà la fallita Lavorazioni Inox. La società ha firmato ieri con il curatore fallimentare e con il sindacato l'affitto d'azienda per quattro mesi dello stabilimento di Villotta di Chions. La produzione potrà riprendere - dopo il via-libera del giudice fallimentare di Milano - martedì o al massimo mercoledì. Tutti i 214 dipendenti potranno rientrare al lavoro: nei prossimi giorni azienda e sindacato valuteranno la possibilità di utilizzare la cassa se sarà necessario.
L'accordo raggiunto in mattinata nella sede di Unindustria rappresenta l'uscita dall'emergenza attraverso una soluzione ponte che traghetterà la produzione fino a giugno. La nuova società LavInox è costituita al 65% da SloMetal (società slovena di vendita all'ingrosso di semilavorati metallurgici) e per il 35% da una ramo dello stesso Gruppo Sassoli. Sarà questa società, con responsabile Paolo Teso già direttore della fallita Lavorazioni Inox, a traghettare la produzione fino a giugno. Nel frattempo la curatela procederà con la preparazione dell'asta dalla quale dipenderà la gestione e l'assetto futuro dell'azienda. Una situazione che lunedì scorso sembrava disperata è stata risolta in cinque giorni. Si tratta di una soluzione ponte che consente però di salvare la società e di garantire le forniture al maggiore cliente, Electrolux Professional che ha necessità di ricevere le forniture in tempi rapidissimi. E proprio per questo la prossima settima nella fabbrica di Villotta si lavorare su tre turni: le scorte del Professional sono infatti terminate nei giorni scorsi e a Vallenoncello si è dovuta fermare la produzione. Una soluzione-lampo che vede già le parti impegnate per cercare un piano di lungo periodo da attuare dopo giugno. Al tavolo unindustriale, oltre al sindacato e al curatore, c'erano il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello e il sindaco di Chions, Federica Della Rosa. «Grazie all'impegno e alla professionalità del curatore fallimentare, Claudio Ferrario, assistito da Unindustria e Regione, una fabbrica fallita appena pochi giorni fa potrà riavviare la produzione evitando il licenziamento di 214 addetti. Ci sarà poi il tempo per cercare e vagliare la migliore soluzione in vista della messa in vendita da parte del curatore». I lavoratori incontreranno i sindaci per cercare soluzioni al nodo della mancanza di reddito: fino ad aprile non avranno lo stipendio.
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