Contributi, linea dura di Riccardi

Giovedì 30 Luglio 2015
Una proposta di legge con un solo articolo, in cui si dice che «ai membri della Giunta e del Consiglio regionale e ai componenti del loro nucleo familiare è vietato ricevere, in via diretta e indiretta, qualsiasi contributo dalla Regione».
È quella che ha deciso di presentare il capogruppo di Fi in Consiglio regionale, Riccardo Riccardi, dopo essere uscito ieri dall'incontro tra ufficio di presidenza del Consiglio e capigruppo per rivedere le regole regionali al fine di evitare qualsiasi conflitto di interessi per un consigliere regionale durante il suo mandato. Un summit seguito all'approvazione in Consiglio della mozione 138 e un argomento diventato di stringente attualità dopo le polemiche scoppiate sui due consiglieri regionali che hanno mantenuto la presidenza dell'Albergo diffuso pur essendo tale incarico incompatibile con quello di consigliere.
«I lavori del Tavolo sono stati impostati come se questa vicenda non fosse accaduta», ha tuonato Riccardi ieri, considerando il lavoro svolto nella prima riunione «ineccepibile sul piano istituzionale, deludente sul piano politico». Il fatto che «dica che istituzionalmente il procedimento è ineccepibile mi gratifica», ha commentato il presidente del Consiglio, Franco Iacop. «Poi - ammette - c'è la valutazione politica e su questo fronte riscontriamo che cinque formazioni sono favorevoli al processo avviato e per una non va bene. Legittimo, ce ne faremo una ragione». Il percorso previsto per ovviare ad ogni conflitto d'interesse e fare puntuale chiarezza in tema di incompatibilità e ineleggibilità prevede che, sintetizza Iacop, «a settembre si approvino le modifiche procedurali in materia di incompatibilità, sulla base delle proposte già formulate dalla Giunta delle elezioni» ed entro fine anno si «provveda all'aggiornamento, con garanzia di assoluta trasparenza e chiarezza, della legge statutaria 21 del 2004 in materia di ineleggibilità e incompatibilità».
Ed è in quest'ultima prospettiva che ieri i Cittadini hanno messo sul tavolo anche la richiesta di ridurre per legge del limite massimo di mandati per ogni consigliere regionale, «passando dagli attuali tre a due mandati», ha detto il capogruppo Piero Paviotti. «Aperti a discuterne», ha affermato il capogruppo del Pd, Diego Moretti. «Contrario alla limitazione dei mandati», ha già detto Riccardi.
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