Civibank, fuori il presidente

Lunedì 27 Aprile 2015
Il presidente uscente della Banca popolare di Cividale Graziano Tilatti ieri in assemblea non ce l'ha fatta a raggranellare tutti i voti necessari a ritornare in consiglio di amministrazione. Si è fermato in terza posizione a quota 1303 voti, quando i posti a disposizione erano due. Che saranno occupati dai candidati della lista dei soci - dipendenti, impostisi con notevole forza. Resta il fatto che il presidente è stato battuto clamorosamente.
Decisamente vincente, invece, il commercialista cividalese già sindaco dell'istituto e presidente della Banca di Cividale, Andrea Stedile, ora presidente della partecipata HelpLine, che ha ottenuto 1747 preferenze. Con lui e 1504 preferenze entra in Cda Mario Leonardi, già direttore generale. Con il piazzamento di ieri, nel Cda crescono i componenti indicati dai soci-dipendenti. Stedile e Leonardi, infatti, s'aggiungono a Michela Del Piero, Massimo Fuccaro e Renzo Marinig. Completano il Cda Guglielmo Pelizzo, Adriano Luci, Carlo Devetag e Francesca Bozzi. È tra questi nomi che, probabilmente già questa settimana, sarà scelto il nuovo presidente. Che dovrà tener conto almeno di un concetto che ieri è risuonato come un «mantra» tra gli interventi assembleari: autonomia della banca. Unica eccezione l'azionista Pierluigi Comelli, che ha esplicitamente proposto una trasformazione in Spa per poi metterla sul mercato. Di «autonomia» ha parlato con forza anche Stedile nel suo discorso programmatico e applaudito (Leonardi non è intervenuto), non nascondendo che «mantenere l'autonomia oggi significa andare un po' contro vento». Ma, ha aggiunto, «la storia della nostra azienda lo merita» e siccome «i buoni sentimenti non bastano», per raggiungere il risultato «la macchina deve funzionare come un orologio».
Un viatico per la presidenza? Si vedrà. Di certo è cividalese e arriva in Cda forte di un gran numero di preferenze. Ma cividalese è anche l'avvocato Guglielmo Pelizzo, nipote dell'ex presidente Lorenzo. Nella corsa, poi, potrebbe infilarsi la commercialista udinese e già assessore della giunta Illy, Michela Del Piero. Ieri all'assemblea hanno partecipato 1182 soci fisici e 2625 attraverso le deleghe. Tutto approvato a larga maggioranza (con discussione solo sull'articolo 5 che dà al Cda la possibilità di decidere l'aumento di capitale), il bilancio in utile (27 voti contrari), la decurtazione dei compensi al Cda (-15% circa) e il valore delle azioni fissato a 19,60 euro anziché 24,50 euro.
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