Casse peote Dietrofront dell'Agenzia delle entrate

Venerdì 24 Ottobre 2014
PORDENONE - L'unione fa la forza. E lo sanno bene le 28 casse peote delle province di Padova, Treviso, Venezia e Pordenone che a giugno hanno dato vita alla prima Unione Casse Peote del Veneto e del Friuli per combattere la burocrazia. L'Unione ha ottenuto dall'Agenzia delle Entrate l'espugnazione di queste casse peote dall'elenco degli operatori finanziari. A minacciare l'operatività - tutta volontaria - di queste associazioni, che affondano le proprie origini nella cultura del risparmio e dell'azione comune per il bene della propria cittadina, era la modifica del testo unico bancario per effetto del decreto legge del 2012, che classificava le casse peote come operatori finanziari con tutti gli obblighi connessi. E fra questi anche la trasmissione mensile all'Agenzia delle Entrate di tutte le operazioni utilizzando un apposito programma del costo di 1500 euro, la disponibilità di una persona preparata con il rischio di incorrere in sanzioni altissime nel caso di mancata trasmissione. Una mole di lavoro che azzerava lo spirito di volontariato che anima le casse peote, snaturandole e accelerando il processo di estinzione. La prima a puntare i piedi è stata la Cassa peota di Villafranca Padovana, che si appresta a festeggiare i sessant'anni di attività. Con in mano l'ultimo elenco delle associazioni venete stilato dalla Banca d'Italia nel 2013, 70 le casse peote che avevano comunicato la loro operatività, è stato indetto un incontro. Obiettivo la costituzione dell'Unione per fare fronte comune contro la burocrazia. E così è stato. Azione seguita dall'avvocato Giuseppe Carraro Aventi e dal senatore padovano del Pd Giorgio Santini. «Delle 70 associazioni in elenco, a quell'incontro hanno partecipato 27 - spiegano Lino Visentin presidente dell'Unione e il segretario Pierluigi Fasolato - ma noi vorremo far sapere a tutti l'importante risultato ottenuto a livello normativo. Abbiamo organizzato un incontro per domenica 9 novembre alle 9.30 in sala polivalente a Villafranca Padovana per spiegare ciò che è avvenuto e per affrontare nuove questioni».
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