Calano gli aborti ma sono le giovani a maggior rischio

Mercoledì 28 Gennaio 2015
PORDENONE - Una generazione di giovani che rischia di non essere educata alla sessualità: è la tendenza che più ha attirato l'attenzione dai dati del 2013 relativi al Consultorio familiare dell'azienda sanitaria. Se da un lato i numeri presentano una diminuzione delle richieste di interruzione volontarie di gravidanza (erano 111 nel 2012, 76 nel 2013), a preoccupare è l'aumento del numero di donne che ne hanno fatto istanza con età tra i 18 e i 22 anni. Si tratta di un'inversione di tendenza rispetto anche solo a qualche anno fa, a cui si aggiunge un altro indicatore. Delle 76 donne che si sono rivolte al Consultorio intenzionate ad abortire, il 65% erano straniere (49 rispetto alle 27 italiane, in 4 hanno rinunciato) per lo più di origine ghanese (12) e romena (11). La fascia di età più frequente è stata quella compresa tra i 18 e i 22 anni, con 4 casi di ragazze tra i 14 e i 17 anni; 14 donne avevano tra i 23 e i 27 anni, in 15 avevano dai 28 ai 32 anni. «Ad averci allarmato è l'aumento di donne straniere e il fatto che se fino a qualche anno fa a interrompere la gravidanza erano per lo più donne che avevano già figli, ora sono sempre più le giovanissime a farlo. È un segnale di insufficiente informazione ed educazione sessuale tra le nuove generazioni, confermato dal fatto che non vengono prese precauzioni» commenta Vincenzo Romor, assessore comunale per le politiche sociali, tanto che a fine del 2014 è stato attivato in proposito proprio l'Osservatorio sui problemi dell'immigrazione, che comprende oltre al Comune anche molte delle comunità di stranieri residenti sul territorio. I dati sulle interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg) forniti dal Consultorio confermano un allarmante 80% di casi in cui non sono stati utilizzati anticoncezionali; nel 29% delle volte, inoltre, si è trattato di donne che già in passato si erano sottoposte alla procedura. Un ulteriore dato di confronto riguarda l'occupazione di queste donne: se nel 2011 su base nazionale erano di più le donne con occupazione che hanno deciso di procedere con l'interruzione di gravidanza, a Pordenone nel 2013 su 76 donne che si sono rapportate al Consultorio intenzionate ad abortire, 22 erano disoccupate, 16 studentesse e 14 casalinghe. Ulteriore segnale che la crisi e l'incertezza economica hanno influito su questo tipo di scelta. È comunque diminuito il numero assoluto di donne rispetto agli anni precedenti, un calo riferito soprattutto alle italiane.
Valentina Silvestrini

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