Bloccato in montagna Accende un fuoco e con le torce segnala la posizione ai soccorritori

Lunedì 29 Settembre 2014
CIMOLAIS - Brutta avventura, ma a lieto fine, per un escursionista di Aviano, Loris Contardo, 41 anni, originario di Maniagolibero. L'uomo era uscito sabato mattina per un lungo giro sulle vette della Val Cimoliana. Perfettamente attrezzato anche per trascorrere eventualmente la notte all'aperto, aveva avuto l'ultimo contatto telefonico con un amico attorno alle 18, confidando di poter essere all'auto entro un paio d'ore. Da quel momento, a causa dell'assenza di ripetitori, si sono persi i riferimenti e ogni tentativo di parlare con Contardo è risultato vano. Un amico è così salito fino a Cimolais per cercare l'auto, trovandola nei pressi di un rifugio. La moglie ha atteso ancora un paio d'ore prima di dare l'allarme e alle 2 ha chiesto al 118 di intervenire. La chiamata è stata girata ai tecnici del Soccorso Alpino della Valcellina. Una decina di volontari si sono mossi immediatamente verso la vetta, notando il fuoco che Contardo aveva nel frattempo acceso. Una volta raggiunto un contatto visivo con il disperso e appurate le sue buone condizioni di salute tramite segnali convenzionali con le torce, i soccorritori, considerata la pericolosità della zona - giudicata per grandi esperti dell'escurionismo - hanno atteso l'alba prima di raggiungere Contardo.
L'escursionista aveva già iniziato la discesa. Dopo il ricongiungimento, la comitiva ha proseguito per un'ora fino prima di arrivare alle auto. L'escursionista avianese ha ringraziato i soccorritori per la loro tempestività durante le notte. Dal Soccorso Alpino della Valcellina è giunto anche un elogio allo sportivo di origini maniaghesi. «Ha dimostrato di essere un vero conoscitore e amante della montagna, che sa rispettarla quando c'è qualche inconveniente. Era attrezzato, atleticamente preparato, conscio delle difficoltà e delle distanze. Quando è scesa l'oscurità, invece di mettere a rischio la propria incolumità, nonostante mancasse poco al parcheggio, ha preferito fermarsi e attendere il giorno. Peccato che non ci fosse copertura telefonica e i suoi parenti abbiano vissuto una notte da incubo».
Lorenzo Padovan
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