Bella Ciao può creare tensioni sociali

Mercoledì 23 Aprile 2014
Momento delicato in concomitanza con la campagna elettorale e soprattutto rischio di tensioni che potrebbero legarsi alla profonda crisi economica e occupazione. Sono alcune delle motivazioni che stanno alla base della scelta del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza di non includere nel programma ufficiale della commemorazione del 25 Aprile in piazzale Ellero, le note di Bella Ciao, la canzone che di fatto segna e accompagna la guerra di Liberazione. Al massimo potrà essere cantata in corteo a cerimonia ultimata. C'è, dunque, un atto formale che ha sancito la scelta, ribadita nel verbale della riunione del Comitato. Una decisione che ha già sollevato polemiche, diviso gli schieramenti e che poterebbe avere una coda parlamentare con una interrogazione su quanto avvenuto a Pordenone. Bella Ciao, l'inno della Resistenza, per il Comitato potrebbe essere fonte di tensioni sociali e per questo non potrà essere nè suonato, nè cantato nel corso della commemorazione ufficiale in piazza. Di più. Tra le altre motivazioni addotte per non inserire la canzone nel protocollo il fatto che sul territorio ci sarebbero gruppi di persone che potrebbero approfittare dell'occasione (cantare Bella Ciao in piazza) per avere maggiore visibilità e manifestare in maniera eclatante. A nulla è valsa la disponibilità messa sul tavolo dal presidente dell'Anpi (Associazione partigiani) Giuseppe Mariuz di adoperarsi per evitare che durante la celebrazione ci potessero essere proteste atte a disturbare gli oratori. Il Comitato, presieduto dal prefetto Pierfrancesco Galante al quale hanno partecipato tutti i comandanti delle forze dell'ordine più Provincia (Antonio Consorti) e Comune (Bruno Zille), non ha autorizzato variazioni al programma. Bella Ciao non si potrà cantare durante la manifestazione ufficiale. C'è da dire che mentre il rappresentante della Provincia, in piena sintonia con il pensiero del presidente Alessandro Ciriani, ha portato a casa il risultato, il Comune (amministrazione di centrosinistra) non ha opposto alcuna resistenza. A sollevare la questione all'interno del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza era stato il Prefetto a fronte di una richiesta del presidente Alessando Ciriani contrario alla possibilità che Bella Ciao fosse introdotta nel programma della cerimonia. Era stato l'Anpi a chiederlo, spiegando che la canzone poteva essere suonata in piazza dalla filarmonica dopo i discorsi ufficiali al posto della canzone del "Piave", legata alla Grande Guerra. Del resto ogni anno il Coordinamento antifascista canta Bella Ciao al momento del discorso del rappresentante della Provincia. Un modo di esprimere il dissenso che quando invece parlava Alessandro Ciriani si manifestava con urla e fischi. Difficile pensare che il Questore possa fare una ordinanza per vietare di cantare in piazzale Ellero "Bella Ciao" il 25 Aprile (farebbe il giro del mondo), ma resta comunque un atto formale (la disposizione del Comitato) che di fatto lo vieta. Da capire come si comporteranno le forze dell'ordine quando a cantare Bella Ciao durante la manifestazione saranno presumibilmente in molti. Sicuramente di più dei soli disubbidienti degli anni scorsi.
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