Autovie, all'Anas le quote dei privati

Venerdì 4 Settembre 2015
Autovie, all'Anas le quote dei privati
TRIESTE - L'Anas 2.0 prepara lo sbarco in forze ad Autovie Venete, puntando ad acquisire una quota che comprenda le azioni che i privati dovranno dismettere per consentire la gestione in house della rete autostradale, oltre alle quote degli enti pubblici soci della Spa che non intendano considerare "strategiche" le loro partecipazioni e siano, dunque, obbligati alla cessione in forza della Spending review. Non solo: la Regione non esclude la prospettiva di cedere anche una parte del pacchetto di controllo oggi in mano a Friulia, permettendo quindi alla società statale di entrare con adeguata dignità sia nel novero dei soci che nel Consiglio di Autovie, attestandosi su una posizione fino al 20%.
Faccia a faccia. In tal senso contatti e incontri riservati si sono infittiti nel cuore dell'estate, compreso un faccia a faccia fra la presidente della Regione e commissario della terza corsia Debora Serracchiani e il nuovo presidente e amministratore delegato dell'Anas Ganni Vittorio Armani, dal quale è venuta un'ampia apertura all'operazione.
Doppio vantaggio. Dal punto di vista della Regione Friuli Venezia Giulia tale ingresso rappresenta insieme un affare e una garanzia: un affare perché se è l'Anas a comprare le quote che i soci privati e qualche pubblico dismetteranno, non sarà la concessionaria a dover scucire i non meno di 50 milioni (ma alcune stime elevano la cifra di 20-30 milioni) necessari all'acquisizione azionaria. E una garanzia poiché avere l'Anas - ossia lo Stato - come secondo azionista rappresenta una sorta di polizza-vita per chi gestisca un'autostrada.
Convitato pesante. Nessuno, certo, è così sprovveduto da non considerare che la presenza dell'Anas sia senz'altro in grado di esercitare un peso importante nelle strategie aziendali, ma la cosa non impensierisce il Fvg, che anzi traguarda proprio assieme all'Anas la praticabilità di un'alleanza pubblica che inglobi la Cav (Passante di Mestre), dove Anas è già socia paritetica con la Regione Veneto, come pure la Brescia-Padova, dove il colosso spagnolo Abertis ha piazzato sul tavolo un'offerta valutata in 1,2 miliardi di euro per acquisire la quota detenuta da Intesa. In realtà, però, oltre ad Abertis e Anas altri soggetti di prima grandezza guardano con desiderio alla quota di controllo detenuta da Intesa, fra cui lo stesso Gruppo Gavio (che a Ovest non accetta una nuova concessione a corto raggio per la propria rete) e Autostrade per l'Italia. L'ultima parola spetterà ovviamente alla banca proprietaria delle azioni.
Il no di Trento e Bolzano. È invece arrivato un perentorio "no" alla disponibilità dell'Anas di acquisire azioni dell'Autobrennero dalle Province di Trento e Bolzano, che intendono fronteggiare l'uscita dei soci privati mediante risorse proprie in cambio dell'assoluta autarchia gestionale della società.
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