È scattato il primo di agosto anche in Friuli Venezia Giulia l'accredito degli arretrati ai pensionati dopo la sentenza della Corte Costituzionale che il 30 aprile scorso ha bocciato il blocco degli assegni previdenziali deciso nel 2012 e 2013 dal governo Monti. Senza dover fare una specifica richiesta, al normale assegno mensile sono stati aggiunti gli arretrati maturati tra il 2012 e i primi sette mesi del 2015. La rivalutazione non è riconosciuta per i trattamenti superiori a sei volte, ossia circa 3mila euro lordi mensili. In Friuli Venezia Giulia sono oltre 12mila i trattamenti pensionistici che superano tale soglia dunque moltissimi sono gli esclusi dalla restituzione. Non arrivano, invece, alla soglia minima dei 1.500 euro ben 393mila trattamenti. Sono circa 90mila, dunque, i beneficiari del rimborso che hanno ricevuto tra sabato (nonostate il giorno festivo) e ieri il bonus una tantum. La concentrazione maggiore, considerando la sola gestione pubblica, si registra in provincia di Udine dove vengono erogate più di 22mila pensioni tra i 1.500 e i 2.999 euro. La seguono Trieste (15.300), Pordenone (12.484 pensioni) e Gorizia (7.464).
Stando alle previsioni (i dati ufficiali regionali non sono stati ancora elaborati dall'Inps), chi percepisce un assegno fino a 1.700 euro mensili dovrebbe aver ricevuto un rimborso di circa 750 euro ridotto a 450 per le pensioni fino a 2.200 euro e di 278 per quelle fino a 2.700 euro al mese. A questo bonus una tantum si aggiunge l'adeguamento all'inflazione che invece si tradurrà in un aumento sulla pensione in termini annuali: gli assegni fino a 1.700 euro lordi al mese aumenteranno di 180 euro all'anno, di 99 euro in più quelli fino a 2.200 euro mentre le pensioni fino a 2.700 euro aumenteranno di 60 euro in più all'anno. Nella simulazione dell'Inps, si tratta, dal prossimo anno, di una maggiorazione di quasi 42 euro al mese per il pensionato che gode di un assegno da 1.500 euro lordi. Il recupero dei denari congelati è esteso anche agli eredi dei pensionati interessati che però devono presentare una domanda apposita.
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Stando alle previsioni (i dati ufficiali regionali non sono stati ancora elaborati dall'Inps), chi percepisce un assegno fino a 1.700 euro mensili dovrebbe aver ricevuto un rimborso di circa 750 euro ridotto a 450 per le pensioni fino a 2.200 euro e di 278 per quelle fino a 2.700 euro al mese. A questo bonus una tantum si aggiunge l'adeguamento all'inflazione che invece si tradurrà in un aumento sulla pensione in termini annuali: gli assegni fino a 1.700 euro lordi al mese aumenteranno di 180 euro all'anno, di 99 euro in più quelli fino a 2.200 euro mentre le pensioni fino a 2.700 euro aumenteranno di 60 euro in più all'anno. Nella simulazione dell'Inps, si tratta, dal prossimo anno, di una maggiorazione di quasi 42 euro al mese per il pensionato che gode di un assegno da 1.500 euro lordi. Il recupero dei denari congelati è esteso anche agli eredi dei pensionati interessati che però devono presentare una domanda apposita.
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