Anziano trovato morto in casa La Procura dispone l'autopsia

Venerdì 9 Ottobre 2015
PAVIA DI UDINE - (p.t.) È stato trovato morto il 4 ottobre scorso, domenica mattina, all'alba, in quello che era il suo "nido", la sua casa di Risano, a Pavia di Udine, dove abitava da tempo da solo, assistito per un periodo da una badante straniera e seguito nelle faccende domestiche da una signora per le pulizie. Il suo corpo senza vita giaceva nell'abitazione da almeno da 48 ore. Il personale medico accorso sul posto, infatti, non ha potuto far nulla per l'anziano, un uomo di 68 anni cui in paese volevano tutti bene. «Luigi Colussi non amava molto la compagnia - ricorda un suo caro amico, Renzo Porta, un vicino di casa molto sensibile e premuroso, che s'era a preso a cuore quel "nonno" -; ma era un uomo intelligente e generoso, che non ha mai pronunciato una parola cattiva contro alcuno. Negli ultimi anno lo accompagnavo a Percoto, per fare un giro in paese, per farlo uscire dalla sua casa; poi bevevamo qualcosa al bar per stare insieme e socializzare. Era felice. Ora ci manca. Aveva un carattere introverso ma era una brava persona, così come i suoi parenti e le sue sorelle che gli sono state sempre a fianco, in ogni necessità». Dello stesso avviso l'assessore comunale Elena Fabbro che Luigi lo conosceva, anche se così bene non come l'amico Renzo. Per stabilire le cause della morte di Colussi la Procura di Udine ha disposto l'autopsia: l'esame ha confermato le cause del decesso ipotizzate fin dall'inizio dal personale medico. L'uomo, che prima di andare in pensione aveva lavorato come dipendente nel settore della meccanica, a livello locale, è deceduto a causa di un infarto. Il pm ha quindi rilasciato il nulla osta per la sepoltura e i funerali saranno celebrati con ogni probabilità nella giornata di domani, con partenza della salma dall'ospedale di Udine. Sul posto, nel momento del rinvenimento del suo corpo senza vita, erano intervenuti anche i carabinieri della locale stazione e i colleghi della Compagnia di Palmanova, comandata dal maggiore Maurizio Maiani. Era state fin da subito escluse responsabilità a carico di terze persone nel decesso.
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