Alleanze, Fedriga detta le regole

Mercoledì 5 Agosto 2015
UDINE - Tempi e condizioni: il leader della Lega Nord, Massimiliano Fedriga, metta in riga questi temi ragionando attorno al «Comitato di liberazione regionale» proposto dal capogruppo in Regione, Riccardo Riccardi, per tentare di togliere lo scettro del governo del Friuli Venezia Giulia a Debora Serracchiani. Nel 2018 o, se prima, quando sarà.
Fedriga non lo dà troppo a vedere, ma il suo ragionamento lascia trapelare una posizione di forza da parte di chi lo fa o, quantomeno, una posizione con caratteri di chiarezza propositiva che ha dimostrato di far tornare il vento favorevole nelle vele del Carroccio. La Lega sarà uno dei componenti il Comitato? «Dipende», risponde colui che già a settembre del 2014 la base leghista al congresso regionale ha lanciato in pista come possibile concorrente alla presidenza della Regione e altrettanto ha fatto, con tutta l'autorevolezza del caso, il leader federale Matteo Salvini la scorsa primavera a Cividale. Fedriga, in sostanza, ha risposto «sì», ed è da questo fronte che guarda alle truppe con cui arrivare al governo.
«Noi proponiamo alcuni punti programmatici, il dettaglio ancora dobbiamo svilupparlo: chi vuole starci è il benvenuto - afferma -. Bisogna, però, avere ben chiaro che non si tratterà di un accordo pre-elettorale che sfuma in mille distinguo una volta arrivati al governo, come è già accaduto anche all'interno del centrodestra». La prima regola è, quindi, che se si aderisce al programma, «l'impegno varrà anche dopo la campagna elettorale». Definito l'approccio, Fedriga focalizza sui contenuti. Alcuni per il Carroccio sono imprescindibili e riguardano «la regolamentazione dell'immigrazione e dell'accoglienza, la riduzione delle tasse e la loro rimodulazione con l'utilizzo della fiscalità di vantaggio - elenca il leader della Lega -. E poi c'è il capitolo del welfare: i servizi devono essere erogati a cittadini che abbiamo la residenza da almeno 10 anni - sottolinea -. Inoltre, dovremo rivedere la riforma della sanità».
Quanto ai tempi per la costruzione della coalizione, Fedriga non pare avere fretta. «Quelli che ho elencato sono i presupposti sui quali cominciare a costruire, ma per ora mi pare prematuro costruire alleanze», afferma. «Voglio continuare a confrontarmi con la gente - dice infatti -, non ancora con i rappresentanti delle diverse formazioni». Intanto, però, ha messo in chiaro «le condizioni per chi ci vuole stare» e se non ci saranno riscontri, «pazienza, correremo da soli», conclude con la sicurezza di una Lega in ascesa.
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