Aids, in cinque anni 364 nuovi casi

Lunedì 14 Dicembre 2015
UDINE - Più uomini che donne malati, con diagnosi che si concentra tra i 24 e i 34 anni e una trasmissione che avviene per l'83% attraverso rapporti sessuali non protetti, mentre si è ridotta a meno dell'1% la causa ascrivibile all'uso di siringhe infette. Dalla metà degli anni Novanta l'incidenza si è ridotta, ma «non bisogna abbassare la guardia». Perciò la Regione «ha disposto campagne informative nel 2016, anche per particolari figure professionali come estetisti e tatuatori, e test gratuiti Hiv, epatite B e C per quanti arrivano ai Sert».
Il Friuli Venezia Giulia si presenta con questi numeri e azioni nella Giornata mondiale per la lotta contro l'Aids, diffusi e illustrati dall'assessore alla Salute, Maria Sandra Telesca. Oggi a Udine, peraltro, mattinata informativa dalle 10 alle 13 al Visionario su iniziativa dell'Azienda ospedaliero-universitaria e del Comune. Dall'ottobre 2010 allo stesso mese del 2015, sono state notificate 364 nuove diagnosi, di cui 275, pari al 75,5%, relative a cittadini residenti in regione. Numeri che determinano un'incidenza media parti a 4,2 casi per 100mila abitanti, se il rapporto è sui residenti, sale invece a 5,4 se si considerano tutte le segnalazioni. Per quanto riguarda i casi dei cittadini residenti in Friuli Venezia Giulia, questi riguardano per la maggior parte dei casi maschi (76,5% nel quinquennio), che arrivano addirittura ad essere l'85% nel 2014. Il tasso di incidenza negli uomini (8,2) è quasi sei volte superiore a quello registrato tra le donne. In questi mesi, 14 donne hanno scoperto di avere l'Hiv con i controlli fatti in gravidanza.
La fascia d'età più rappresentata è quella compresa tra i 30 e i 49 anni (61,6%), anche se nel 2014 l'età con più incidenza è stata quella tra i 24 e i 34 anni. Dal 1985, anno in cui è stato istituto in regione un sistema di sorveglianza, c'è una costante riduzione dei casi attribuibili allo scambio di siringhe. In regione, come in Italia, sono i rapporti sessuali non protetti la prima causa di trasmissione dell'Hiv: l'83% delle nuove diagnosi, erano il 23% nei primi anni Duemila. Per quanto riguarda i casi di Hiv su persone non residenti (24,5% del totale), il 21,9% è nato all'estero, in gran parte in America del Sud, nell'Est Europa e nell'Africa Sub Sahariana.
Antonella Lanfrit

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