Agricoltura, il prescelto è Shaurli

Mercoledì 6 Maggio 2015
UDINE - Un bersaniano d'estrazione - è stato ad ascoltare l'ex segretario del Pd anche nella sua recentissima visita a Udine ospite dell'area riformista del partito -, che ha saputo guadagnarsi la piena fiducia della renziana presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, tanto da essere chiamato ora a far parte della sua Giunta.
È la possibile lettura politica-partitica della designazione di Cristiano Shaurli, il capogruppo quarantaduenne del Pd in Consiglio regionale e già sindaco di Faedis, ad assessore regionale all'Agricoltura, la delega che lascerà il vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello, per alleggerire un po' il peso della gestione delle Attività produttive, un assessorato dalle deleghe assai impegnative per l'ampiezza dei comparti che vi afferiscono e per la situazione economica che si sta vivendo.
Ieri il Gazzettino ha dato la notizia dell'imminente passaggio di mano (il termine ultimo sembra sia stato fissato per il 30 maggio), dopo che, come ha ricordato lo stesso Bolzonello, lo spacchettamento era oggetto di riflessione già da diverso tempo. Oggi si ha il profilo del nuovo assessore in campo, che in questi due anni di attività consiliare ha dato prova delle sue capacità politiche e tecniche, mantenendo compatto il gruppo dei 17 consiglieri e riuscendo a mantenere sostanzialmente sotto controllo l'intera maggioranza nei passaggi chiave vissuti sin qui dalla legislatura.
Il nome e la persona avrebbero corrisposto a una pluralità di requisiti messi a punto dalla presidente: insieme alle capacità, devono aver fatto premio l'affidabilità e la possibilità di rafforzare la quota politica della Giunta in cui si contano 6 esterni-tecnici (Panariti, Panontin, Peroni, Santoro, Telesca e Torrenti) su 9 componenti, presidente compresa. Non da ultimo, la scelta di un consigliere, e per di più già capogruppo, depone a favore dell'economicità dell'innesto, sicché l'Esecutivo, seppure con un assessore in più, non farà lievitare significativamente il suo costo. Almeno per l'assessore (la differenza di costo rispetto al capogruppo è di 84 euro lordi). C'è già chi ha messo nel conto, infatti, il possibile onere di una nuova segreteria, ma in questo caso bisognerà aspettare i tempi, verificando se insieme alle competenze vi sarà un trasferimento di risorse umane dalle Attività produttive, contendo così eventuali costi aggiuntivi.
Lo spostamento di Shaurli dal Consiglio alla Giunta lascia però vuota una casella delicata, qual è quella di capogruppo. Si dice che la questione della successione non sia stata affrontata, tuttavia sarebbe pressoché naturale almeno un paletto: escluso un capogruppo della provincia di Udine, posto che un suo rappresentante ha guadagnato l'assessorato.
Tra Trieste e Pordenone ad avere la meglio potrebbe essere Gorizia, vedendo fare ulteriore carriera Diego Moretti, l'attuale vicecapogruppo, renziano della prima ora. Se andasse così, sarebbe un segnale di continuità rispetto a una gestione consiliare risultata sin qui efficace e che dovrà affrontare altri momenti impegnativi nella seconda parte della legislatura.
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci