«Mamma, muoio Papà mi ha sparato»

Mercoledì 28 Gennaio 2015
«Mamma, mamma, cos'ha fatto papà, mi ha sparato, sto morendo». Sono state le ultime parole di Federico Dri, il 47enne di Fiume Veneto ucciso dal padre con un colpo di pistola. Le ha rivolte alla madre, Annalisa Morello, dopo essere stato raggiunto al torace da un proiettile esploso dalla pistola Beretta del genitore, Franco Antonio Dri. Poi la corsa in ospedale e il drammatico epilogo. Ieri all'1.40 Federico Dri ha cessato di vivere al Santa Maria degli Angeli di Pordenone. Troppo gravi le lesioni inferte dal colpo sparato da distanza ravvicinata. A nulla è servita la delicata e lunga operazione chiurgica alla quale è stato sottoposto. L'intervento è riuscito, ma subito dopo il trasferimento nel reparto di Rianimazione è sopraggiunta un'emorragia.
Che Federico fosse morto i genitori lo hanno appreso ieri mattina. Alle 8 i carabinieri della stazione di Fiume Veneto sono tornati in viale della Repubblica, dove il padre è agli arresti domiciliari, per comunicare la tragica notizia. A cambiare, ora, è anche la posizione di Franco Dri: non è più accusato di tentato omicidio, ma di omicidio.
L'ex campione italiano di bocce, diplomatosi al Malignani e che per tanti anni ha venduto e riparato televisori prima a Fiume Veneto e poi in un negozio di via della Colonna a Pordenone, è sotto choc. Quello della moglie Annalisa Morello è invece il volto della disperazione. Racconta a fatica i drammatici momenti successivi al colpo di pistola che le ha strappato il primogenito, ma non accusa il marito.
Nelle sue parole c'è solo comprensione: «Tutti sanno che Franco è una persona brava e tranquilla. Ha pensato che mio figlio sarebbe stato meglio dov'è adesso. Per compiere un gesto del genere ci vuole anche un atto di coraggio». E ripete: «Franco è una brava persona, ma era stanco dei battibecchi. Mi ha detto: adesso è in salvo e sta meglio là che qui». Racconta che quando Federico è sceso non si era accorta che fosse ferito: «C'era solo un foro, gli ho detto che non l'aveva preso. Invece lui mi ha guardata dicendo: mamma sto morendo...».
Il passato difficile di Federico Dri, i problemi legati alla dipendenza dalla droga, fino a quella che sembrava la strada del recupero, riaffiora nelle parole della madre: «Ha avuto problemi, ma sembrava stesse meglio. I suoi comportamenti avevano degli alti e bassi. L'altra sera - racconta - abbiamo avuto un litigio, mio marito è salito in camera e ha sparato. Pensavo scherzasse. Lui, però, adesso sta peggio di me».
Franco Dri era esasperato da una vita segnata dal dolore per quel figlio che gli dava così tante preoccupazioni. In paese è ancora un simbolo per quel negozio di elettrodomestici (ereditato dal padre) che aveva sotto casa. Poi c'era la passione per le bocce, con i titoli nazionali vinti per la Bocciofila Fortitudo di Bannia, dalla quale mancava da molti anni. E c'era il "suo" bar, il Coco Café a due passi da casa. L'ultima volta lo hanno visto sabato mattina. «Si sedeva all'ultimo tavolino e faceva le parole crociate. Arrivava prestissimo, è uno di noi - spiega Sara Tavan, titolare del bar -. Non parlava mai dei suoi problemi, su questo era riservato. Nessuno immaginava una cosa del genere».
Giocava a calcio negli anni Sessanta con il Fiume Veneto, viene descritto come un uomo intelligente e appassionato. Quei problemi che si teneva dentro, però, lunedì sera lo hanno travolto.
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