«Mais distrutto, petizione di protesta nei confronti del Pm e del Gip»

Venerdì 28 Agosto 2015
UDINE - (Pt) Nuova iniziativa di Giorgio Fidenato, leader di Futuragra, che il 24 luglio scorso è stato raggiunto da un provvedimento emesso della Procura di Udine che coordina l'indagine sulla coltura ogm a Colloredo di Monte Albano, distrutta con trattori dalla forestale la scorsa settimana. «Stiamo cercando firme di agricoltori e anche di persone che non sono agricoltori - dicono Fidenato e il collega Leandro Taboga -, che supportino una petizione di protesta nei confronti del pm e del gip che hanno chiesto e convalidato il provvedimento di sequestro e di distruzione della prova scientifica che stavamo portando avanti a Colloredo di Monte Albano, a nostro avviso senza tenere in nessuna considerazione la chiara pronuncia della Corte di Giustizia europea che aveva già chiarito come ci si deve comportare nella valutazione e gestione del rischio grave e manifesto; ciò facendo spendere inutilmente risorse dei contribuenti».
Per il leader di Futuragra, la coltivazione praticata sull'appezzamento, infatti, aveva «puro scopo di ricerca scientifica», e quanto è stato posto sotto sequestro «era già stato autonomamente trinciato dagli odierni indagati, per condurre un accertamento scientifico di valenza europea sulla biodegradabilità della biomassa del mais transgenico "Mon 810" e sull'impatto della stessa biomassa sugli insetti terricoli, e in generale sugli organismi che vivono sul suolo e nel sottosuolo, comprese le loro larve». Per Fidenato, la Procura e il Gip «hanno ignorato il pronunciamento ufficiale col quale l'Efsa, su mandato della Commissione europea, ha bocciato il decreto anti Ogm del 12 luglio 2013, per infondatezza scientifica delle argomentazioni poste a giustificazione dell'introduzione di un divieto temporaneo di 18 mesi della coltivazione del mais "Mon 810" al fine di tutelare farfalle, coccinelle e vespette parassite della piralide del mais».
Già nel 2013, al consiglio regionale Fvg era stata sottoscritta e depositata una petizione con la quale 400 maiscoltori professionali chiedevano di poter coltivare il mais transgenico "Mon 810".
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