«Chi vuole è libero di accoglierli ma niente danni d'immagine»

Giovedì 3 Settembre 2015
UDINE - «La linea di Federalberghi provinciale di Udine è di lasciare alle imprese la massima libertà di decidere se partecipare o meno all'accoglienza dei richiedenti asilo. Fermo restando, però, il rispetto dei limiti numerici fissati dal piano regionale e dell'opportunità di prevedere la presenza dei profughi negli hotel del territorio nella sola stagione invernale». Lo spiega la presidente regionale e provinciale Paola Schneider al termine di una riunione con i colleghi friulani. L'aspetto decisivo è che «non venga in alcun modo penalizzata l'immagine turistica delle nostre località e che non ci siano ripercussioni sulla sicurezza». Nel merito di Lignano, la realtà principalmente coinvolta, all'associazione risulta la disponibilità di poche strutture, che «si dicono pronte ad accogliere le persone in difficoltà ma fissano alcuni paletti», chiarisce ancora Schneider. Se si dovesse ripetere come nel 2014 la presenza di una novantina di rifugiati in un albergo lignanese, «la presenza venga gestita in maniera tale da non arrecare alcun danno alle attività che rimangono aperte pure nei mesi invernali».
Ecco perché Federalberghi chiederà al prefetto di Udine Zappalorto di «favorire un rafforzamento della vigilanza anche in un periodo dell'anno in cui Lignano non ha certo i numeri dell'estate». Scheider chiarisce che «con queste sicurezze saranno le singole attività a decidere, nei diversi territori e sulla base delle loro strategie, se rispondere ai bandi della Prefettura».

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