«Atteggiamenti sfacciati, anche a scuola»

Venerdì 27 Febbraio 2015
All'arresto di un liceale avvenuto nei giorni scorsi accusato di spaccio di droga a scuola, si aggiunge la nuova operazione di Polizia che confermerebbe Pordenone come piazza di acquisto di stupefacenti poi smerciati in tutta la regione. L'indagine partita da Tolmezzo, che ha portato a undici perquisizioni a carico di ragazzi tra i 16 e i 19 anni, ha acceso i riflettori sul legame tra l'abuso di sostanze illegali e i giovani studenti, specie minorenni. Sono proprio i ragazzi i primi a essere chiamati in causa: «Da anni collaboriamo con il Dipartimento dipendenze dell'Azienda sanitaria - spiega Marco Piccinato, 19enne presidente della Consulta studentesca provinciale - partecipiamo agli incontri di formazione. Lo scopo è proprio diventare promotori di messaggi contro la droga da diffondere ai nostri coetanei e nelle scuole. Però poi sta alle singole persone fare delle scelte, noi non possiamo spingerci oltre. Quello che però è necessario rimarcare è che ci sono dei distinguo da fare, non tutti i giovani assumono droga». Ma al di là dei distinguo, quello che occorre è un'analisi anche della società, secondo Piccinato: «In realtà credo che il fenomeno sia sempre esistito, solo che in passato i ragazzi forse avevano la consapevolezza che fosse una trasgressione, che ci fossero delle regole. C'era la percezione che fosse qualcosa di sbagliato - prosegue il giovane, studente dell'Isis Sacile Brugnera - Oggi c'è una specie di sfacciataggine, un atteggiamento di esibizione che spinge a mettersi in mostra, ma che dimostra che gli stessi ragazzi non hanno consapevolezza di quello che fanno. Come se mancasse la percezione delle regole. E forse è nelle famiglie che bisogna cercare quest'assenza di regole, credo sia una questione di impostazione sbagliata».
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