Verlato: «Aiutare chi non ha da mangiare ha sempre un costo»

Sabato 30 Agosto 2014
(Al.Rod.) Fabio Verlato non ci sta. L'assessore al Sociale respinge al mittente il j'accuse lanciato l'altro giorno dal sindaco Massimo Bitonci. Il primo cittadino aveva infatti accusato la precedente amministrazione di una gestione troppo "allegra" dei servizi sociali. «La lotta ai "furbetti". Per rafforzare questo imperativo tutti i servizi alla persona (sociale, scuola, casa) che si basano sul reddito ISee, sono stati sottoposti ad un regolamento stilato dalla precedente Giunta ed approvato in Consiglio Comunale. Questo regolamento ha introdotto l'esclusione dei redditi uguali a zero che non fossero passati al vaglio a domicilio degli assistenti sociali. I controlli: «Ricordo in particolare il caso eclatante di una persona che denunciava un ISee uguale a zero ma che abbiamo scoperto, grazie ai dati chiesti alla motorizzazione, essere possessore di tre automobili. Questa persona è stata denunciata ed ovviamente non ha più avuto alcun aiuto» continua.
Per cui «Quando Bitonci parla di omessi controlli della passata amministrazione in realtà offende la professionalità di chi opera materialmente cercando sempre di distinguere "i veri poveri" dagli imbroglioni. Pur nel rigore dei controlli, è evidente che il welfare ha un costo, diversamente quel costo è la disperazione». «Quando allora si parla di “buchi” per mancati incassi di alcuni affitti di famiglie che in questi anni non avevano neanche i soldi per pagarsi da mangiare, è chiaro che si fa solo della propaganda: si è trattato di interventi sociali dell'amministrazione per evitare drammi familiari e garantire per quanto possibile un minimo di dignità a persone gravemente disagiate, che in alternativa avremmo poi trovato sotto i ponti di Padova insieme ai figli. È questo che vuole la nuova politica di Bitonci?»

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