Tendopoli Prandina: ancora per due mesi

Giovedì 3 Settembre 2015
L'ex caserma Prandina, dove è stato allestito il centro di prima accoglienza cittadino, continuerà ad ospitare i quasi 500 immigrati per altri 60 giorni. La tendopoli doveva essere smantellata ieri: il contratto con la cooperativa Ecofficina Educational che gestisce il campo scadeva il 2 settembre, ma la Prefettura ha prorogato l'accordo non essendo disponibili, al momento, altre strutture in grado di ospitare gli immigrati.
Nell'ex caserma, che si affaccia su via Orsini all'interno delle Mura del '500, non dovrebbero essere destinati altri richiedenti asilo, i posti letto sono esauriti e non si possono sistemare all'aperto, e nuovi arrivi comporterebbero la sistemazione di altre tende. La proroga inoltre dovrebbe essere unica e definitiva in quanto nell'ispezione effettuata dall'Ulss il 25 agosto scorso, su richiesta del sindaco Massimo Bitonci, i tecnici hanno stabilito che nonostante il sovraffollamento le condizioni igienico-sanitarie del "camping cittadino" sono buone. Hanno anche decretato però che con l'autunno ed il maltempo in arrivo i richiedenti asilo non possono rimanere nelle tende. Martedì anche i vigili del fuoco hanno effettuato un controllo della situazione, sempre su richiesta dell'amministrazione e nei prossimi giorni dovrebbero arrivare alla tendopoli anche l'Arpav e lo Spisal. Controlli voluti dal sindaco Bitonci che, come ha più volte dichiarato, è per il «No a qualsiasi forma di accoglienza sia essa macro come la Prandina o diffusa, e utilizzerò tutti i mezzi legali e amministrativi a disposizione per far chiudere la tendopoli installata nel centro storico».
Le prime tende erano spuntate il 3 luglio scorso, senza che amministrazione e cittadini ne fossero stati informati. Una decina di tende offerte dalla Protezione Civile nelle quali erano stati sistemati 200 posti letto. Con le tende erano arrivati i bagni chimici ed il tendone dove gli immigrati consumano i pasti. Da subito erano anche scattate le proteste dell'amministrazione, dei commercianti e dei residenti nell'area di Corso Milano. Le prime 2 settimane di luglio avevano visto anche il presidio quotidiano dei militanti della Lega Nord che avevano installato un gazebo all'entrata. Proteste anche da parte dei residenti nel comprensorio della Prandina, ossia di chi vive nei condomini dai quali la tendopoli è separata da una semplice rete divisoria. Col passare dei giorni gli arrivi si erano fatti sempre più ravvicinati e consistenti: all'interno la grande maggioranza degli immigrati proviene dall'Africa sub sahariana, Nigeria in testa, molti anche gli arrivi dal Ghana, dal Gambia e successivamente Liberia, Senegal e Costa d'Avorio. Pochi gli ospiti eritrei nonostante i numerosi arrivi, quasi tutti infatti si sono dileguati senza nemmeno vedere la tendopoli. Le proteste hanno cominciato a fioccare però anche dai sindacati di polizia. Coisp e Sap hanno denunciato condizioni di lavoro inaccettabili, con l'Ufficio stranieri della Questura giunto al collasso, casi di scabbia tra i colleghi che si occupano dell'accoglienza e lanciando l'allarme per le forti tensioni che si creano con la grande concentrazione di persone. Tensioni che possono sfociare in tumulti, come accaduto in altri campi, anche se finora i dipendenti della coop hanno sempre cercato di sedarli.
Si registra un'unica rissa finita con 3 nigeriani al Pronto Soccorso. A metà luglio erano stati destinati all'ex caserma anche 4 cittadini afgani arrivati via terra a Trieste, i primi musulmani a varcare la soglia della tendopoli e a creare tensione per il cibo in quanto erano in periodo di ramadan. Con il passare dei giorni i musulmani sono aumentati e sono arrivate famiglie con bambini, trasferiti velocemente in strutture adeguate e donne che vivono in una tenda dedicata e sorvegliata. Gli immigrati, quasi tutti tra i 18 ed i 30 anni, trascorrono le loro giornate giocando a calcio, a carte o a cricket, ma soprattutto passeggiando per la città o sostando al parco Prandina o ai giardini delle Mura di Savonarola.

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