«Stipendio da 1.700 euro, ma aiutato dal Comune»

Domenica 31 Agosto 2014
«Basta col buonismo e il falso pietismo con i soldi della collettività. La precedente amministrazione ha creato poveri di serie A e B scavando una voragine da 2 milioni di euro con il progetto "Casa Buona". E quando ci si accorge che si sta aprendo una voragine ci si ferma a riflettere e si cercano altre soluzioni. Noi non mettiamo nessun bambino sotto i ponti, ma i figli, che sono un dono di Dio, non devono essere strumentalizzati». L'assessore ai Servizi sociali Alessandra Brunetti respinge con fermezza le accuse rivoltegli dalla precedente amministrazione e mette in rilievo come ci siano anziani senza parenti costretti nell'indigenza, lavoratori precari che sono soli o famiglie che assistono un invalido alle quali non arrivano aiuti. «Quello che stiamo facendo è riequilibrare la situazione, i casi discutibili sono già stati segnalati alle autorità competenti. È facile fare gli splendidi con il denaro di quanti lavorano e si sacrificano - afferma -. Ad esempio tra i 12 casi segnalati nei giorni scorsi, abbiamo una famiglia di origine nigeriana il cui capofamiglia guadagna 1.700 euro al mese. La coppia ha 4 figli, uno in arrivo, e altri 2 di un'altra moglie portati qui di recente. Hanno accumulato un debito di circa 17.000 euro e pretendono una casa del Comune. Non si possono strumentalizzare i bambini in questo modo. Credo che una famiglia debba avere una genitorialità consapevole e la capacità di pianificare il proprio budget. Questo genere di aiuti devono essere temporanei. "Casa Buona" doveva durare al massimo 2 anni, invece c'è chi ci vive da un decennio e senza pagare. Questa assistenza dovrebbe dare modo alle famiglie di rimettersi in piedi, non di adagiarsi su casa, bollette, mensa per i ragazzi e altri diversi aiuti - continua Brunetti - tutto pagato. E si tratta solo di un esempio di famiglie che hanno reddito: mi chiedo come si possa definire questa situazione "povertà estrema" a fronte di vere situazioni estreme come quelle che vivono molti anziani che devono anche sostenere le spese per le medicine». Non è l'unico esempio che porta l'assessore che sottolinea come un altro cittadino straniero oltre ad aver accumulato 4000 euro di debito in una casa comunale ad affitto irrisorio, abbia anche iscritto all'anagrafe altre 6 persone nello stesso alloggio. «Il welfare deve essere generativo, si deve aiutare ma avendo una compartecipazione quando non lo è si passa al "tutto è dovuto" che non è accettabile ne sostenibile, il sistema non regge anche perché i Comuni devono fare i conti con meno entrate a causa della crisi - dice l'assessore -. I servizi sociali erogano oltre 150.000 euro al mese in sostegno al minimo vitale, aiuto per le bollette e altri servizi per cui si arriva ad un totale di circa 2 milioni di euro l'anno. È dovuta arrivare l'amministrazione Bitonci per avere il coraggio di rendere pubblici i conti - chiude Brunetti - e non si tratta di mancati controlli dei dipendenti che svolgono bene il loro lavoro ed hanno una scheda per situazione e sono quindi a conoscenza di tutti questi dati. I dipendenti seguono l'indirizzo politico che viene loro dato».

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci