Sorpresa: nelle piazze tornano a vendere gli ambulanti italiani

Domenica 24 Maggio 2015
M.G.) «Il lavoro che stiamo organizzando per rivitalizzare il commercio in centro, facendo rispettare allo stesso tempo le regole, sta dando i suoi frutti. Tre venditori ambulanti di ortofrutta stranieri che lavoravano in Prato della Valle hanno rimesso le licenze nelle mani di altrettanti italiani» commenta l'assessore al Commercio e vicesindaco Eleonora Mosco di Forza Italia. «Inoltre due licenze di ambulanti ortrofrutta di piazza delle Erbe sono state ricedute ad altrettanti italiani».
Dunque si rialza il livello. «Se fotografiamo solo i mercati delle piazze, dai dati in possesso del settore commercio, aggiornati a fine marzo, scopriamo che i venditori italiani (388 in tutto) sono affiancati da 25 ambulanti stranieri in piazza Erbe, 14 in piazza Frutta, 35 presenti complessivamente, dal martedì al sabato, in piazza Signori, 32 in Prato della Valle, autorizzati alla vendita di merci varie e da altri 5, numero aggiornato tenendo conto dei 3 subingressi, che commerciano in ortofrutta. Dunque ampio spazio a tutti per un mercato a cielo aperto decisamente assortito. La novità è che tornano gli italiani, dopo anni in cui la tendenza era inversa e numerosi stranieri acquisivano licenze che precedentemente erano in capo a italiani». Quindi ora siamo a 111 su 388.
«Questo ritorno è il frutto di una riorganizzazione e soprattuto del fatto che l'amministrazione Bitonci ha rispolverato controlli e rigore, per tutti, modificando e applicando regolamenti amministrativi che mettono nero su bianco i requisiti richiesti agli operatori del mercato, soprattutto in materia di regolarità contributiva e di allineamento alle norme che scandiscono la realtà commerciale».
In particollare i vigili nelle scorse settimane hanno controllato i pagamenti Osap, le regolarità contributive, gli scontrini emessi, il tipo di merce esposta. E la sensazione di maggiore ordine sta facendo tornare entusiasmo ai padovani, imprenditori e consumatori «Noi aumentiamo la tutela. La selezione poi la farà senza dubbio, anche il cittadino».

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