«Sono donne e bambini, li abbiamo "adottati"»

Mercoledì 20 Agosto 2014
Ormai le tre ragazze nigeriane arrivate a maggio sono di casa a Battaglia. Una di loro va quasi ogni sera a trovare una famiglia che abita vicino alla loro struttura di accoglienza, un appartamento al civico 28 di viale Roma. Guarda la televisione, scambia due chiacchiere con la coppia e poi ritorna al centro.
«Il massimo dell'integrazione - racconta un barista - Qui i profughi non hanno mai dato problemi. Sono tutte donne con bambini, che male ci possono fare?». Ieri intorno alle 15 le quattro palestinesi, con nove bimbi al seguito (giunte in paese la notte precedente) se ne sono andate dall'appartamento insieme ai loro compagni: la loro destinazione è con tutta probabilità il Nord Europa.
Ora rimangono dieci donne di nazionalità nigeriana ed eritrea. La struttura di accoglienza, gestita dalla cooperativa sociale Ecofficina, è davvero un porto di mare. Gente che va e che viene a tutte le ore del giorno e della notte, anche in funzione del numero degli sbarchi a Lampedusa.
Dall'8 maggio sono giunti a Battaglia 133 profughi. «La permanenza media è di due, tre giorni - spiega Gaetano Battocchio, responsabile della cooperativa Ecofficina - Per loro l'Italia è solo un punto di passaggio».
Ogni tanto qualche residente va al centro di accoglienza per chiedere agli operatori se i migranti hanno bisogno di qualcosa in particolare. «Abbiamo avuto diverse manifestazioni di solidarietà da parte dei cittadini - continua Battocchio - La comunità ha accolto molto bene le giovani».
Il sindaco Massimo Momolo ha dichiarato più volte che «è un dovere ospitare i profughi. Sono in fuga da situazioni disperate. Non possiamo dimenticare le nostre radici cristiane».
Ma non è tutto rose e fiori. Nei giorni scorsi alcuni residenti hanno scritto dei messaggi poco edificanti sul gruppo facebook "Sei di Battaglia se". Al netto delle ingiurie, la loro preoccupazione è che i profughi possano portare delle malattie. «Lo escludiamo nella maniera più assoluta - conclude Battocchio - Tutti gli ospiti arrivano a Battaglia muniti di apposito certificato medico».

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